Premio Strega 74: una finale a sei (quasi inedita) con favorito Veronesi

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di Gian Maria Tesei

Una delle premiazioni più autorevoli, preminenti e rinomate in ambito letterario, ossia il Premio Strega, che ha “quasi” sempre espresso cinque candidature di autori anelanti all’auspicato alloro, quest’anno vedrà sfidarsi per la vittoria finale ben sei artisti dello scrivere con un apparente favorito: Sandro Veronesi.

La settantaquattresima edizione di questo notissimo e prestigiosissimo premio letterario, con una fama che si estende oltre i confini italici, ha avuto la premessa del rito delle candidature finali che si è svolto, per il secondo anno di fila, lontano da Casa Bellonci, tradizionale sede di questo evento, poiché lo scorso anno in ristrutturazione e quest’anno per motivi legati alla pandemia dovuta al Covid 19.

La novità della sestina (o meglio l’avvenimento non usuale poiché in realtà accaduto solo nel 1953, 1960, 1961, 1963, 1979, 1986 e 1999 per ex-aequo al quinto posto alla prima votazione) è comunque promanata da una location (la stessa dello scorso anno) dal grande fascino qual è il Tempio di Adriano a Piazza di Pietra a Roma, con la rivelazione dei finalisti avvenuta in streaming, in assenza di uditorio e con i soli componenti della dozzina di creatori d’arte letteraria aspiranti alla serata finale ad essere presenti.

Il premio Strega, la cui prima edizione è datata 1947, venne creato da Maria Bellonci e da Guido Alberti, padrone della ditta che realizza il Liquore Strega che dà nome al premio: Il Premio  prevede su una procedura di voto affidata ad un autorevole ed accreditato ensemble di 660 aventi diritto di voto composto  da più componenti, come i cosiddetti “Amici della domenica” ( così definiti in virtù della giornata nella quale si tenevano i loro incontri), ossia quattrocento personalità di spicco, femminili e maschili, del mondo culturale italiano (compresi i trionfatori del premio stesso), esprimenti ognuno un voto. Dal 2010 ad essi sono aggregati 40 “lettori forti” (che variano ad ogni edizione) prescelti da venti librerie indipendenti, mentre dal 2017 si sommano ai voti palesati dai suddetti giurati anche 20 “voti collettivi” emessi da istituzioni scolastiche ed universitarie e gruppi di lettura (inclusi 15 circoli delle Biblioteche di Roma) e duecento voti formulati da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri scelti da 20 Istituti italiani di cultura all’estero.

In quest’edizione, in cui la votazione online ha visto la partecipazione attiva di solo 592 aventi diritto sui 660 complessivi, la decisione finale verrà presa su una compagine, come suddetto, di sei nomi anziché i consueti cinque, in virtù dell’articolo 7 del regolamento del Premio che così testualmente recita: “Se nella graduatoria dei primi cinque non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo (così definito secondo la classificazione delle associazioni di categoria e le conseguenti valutazioni del comitato direttivo), accede alla seconda votazione il libro (o in caso di ex aequo i libri) con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei (o più) candidati.”

Conseguentemente si è così definita la seguente sestina: Sandro Veronesi, “Il colibrì” (La nave di Teseo) con 210 voti; Gianrico Carofiglio, “La misura del tempo” (Einaudi) con 199 voti; Valeria Parrella,” Almarina” (Einaudi) con 199 voti; Gian Arturo Ferrari, “Ragazzo italiano” (Feltrinelli) con 181 voti; Daniele Mencarelli, “Tutto chiede salvezza” (Mondadori) con 168 voti; Jonathan Bazzi,” Febbre” (Fandango Libri) con 137 voti, con quest’ultimo proprio a rappresentare l’elemento in più presente proprio per l’articolo su citato.

A non essere selezionati per la finale ( che sarà trasmessa su Rai 3) del 2 luglio al Museo Nazionale Etrusco Ninfeo di Villa Giulia( edificio che è la sede del  Museo Nazionale Etrusco) sono quella che sarebbe stata l’effettiva sesta classificata ossia Marta Barone, “Città sommersa” (Bompiani) 142 voti, con a seguire Giuseppe Lupo, “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio) 126 voti; Silvia Ballestra, “La nuova stagione” (Bompiani) 122 voti; Remo Rapino, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (Minimum Fax) 109 voti ( che è tra i finalisti del Premio Campiello); Gian Mario Villalta, “L’apprendista” (SEM) 93 voti; Alessio Forgione, “Giovanissimi” (NN Editore) 90 voti.

Il pronostico sembrerebbe pendere a favore di Sandro Veronesi (giunto a tre candidature), già vincitore con “Caos calmo” nel 2006( unica annata in cui venne assegnato una sorta di ex-aequo con un Premio Strega onorario- ovviamente fuori concorso e senza votazione-  attribuito alla Costituzione della Repubblica Italiana) e quindi potenzialmente in grado di emulare Polo Volponi, unico autore ad avere bissato ( nel 1965 con “La macchina mondiale” e nel 1991 con “La strada per Roma”) il trionfo nello Strega.

Strega, che quest’anno, come ha sostenuto Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci(ente che organizza il Premio Strega), vedrà una serata di premiazione “meno affollata”, per cause pandemiche e che ha riscontrato una maggiore attenzione , negli scritti, al sé ed all’universo intimo e personale piuttosto che a temi storici o contemporanei mentre il presidente della Fondazione Giovanni Solimine ha evidenziato la vivacità espressa dalla piccola e media editoria negli ultimi anni.

Il Premio ha inoltre ancora una volta mostrato il forte interesse per le giovani leve letterarie attribuendo il Premio Strega Giovani (giunto alla settima edizione ed annunciato dal Presidente della Camera Roberto Fico), frutto della votazione di una giuria di studenti tra i 16 ed i 18 anni, a Daniele Mencarelli, autore di “Tutto chiede salvezza” (Mondadori), che ha prevalso su Gianrico Carofiglio, “La misura del tempo” (Einaudi) e Jonathan Bazzi, “Febbre” (Fandango) e che ha manifestato la sua commozione raccontando come vent’anni fa per un accesso d’ira fosse stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) presso una struttura psichiatrica per una settimana nel corso della quale ha conosciuto storie e persone che lo hanno invogliato a raccontarle, tributando la propria gratitudine proprio a loro.

Ed in ambito di esaltazione dell’importanza dei giovani che si accostano all’arte, inoltre, la sera del 2 luglio sarà consegnata a tutti gli autori un Premio Speciale, voluto dal main sponsor Bper Banca, ossia un’opera ideata da Sofia Felice dell’Accademia di Belle Arti di Roma che ha vinto il concorso che coinvolgeva venti Accademie delle Belle Arti statali per creare  una scultura dedicata all’arte di scrivere e alla significatività della diffusione e della divulgazione della lettura.

 

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