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Prescrizione: Vito Badalamenti, figlio di don Tano, puo’ tornare in Italia senza finire in cella. Era nella lista dei 12 piu’ pericolosi
Pubblicato il 30 Marzo 2012
di iena preoccupata
Vito Badalamenti, figlio di don Tano, boss di Cinisi, non figura più tra i ricercati. Questo da ieri, mentre sino a prima era inserito nell’elenco dei dieci latitanti più pericolosi d’Italia. Perché? Vito Badalamenti è ormai libero di circolare nel territorio italiano come meglio crede, la sua latitanza lo ha premiato consentendogli di vedersi dichiarata prescritta la pena a sei anni di reclusione inflittagli, in contumacia, nell’ambito del maxiprocesso-quater (pena divenuta definitiva il 17 dicembre del 1999).
I difensori del figlio dello storico boss don Tano, oggi 54enne, hanno infatti fatto ricorso alla Corte d’Appello di Palermo per ottenere il riconoscimento della prescrizione, provvedimento arrivato ad inizio anno e ormai definitivo. Ricordiamo che Vito Badalamenti è latitante all’estero dal lontano 1995 e così dopo dodici anni dalla sentenza del 1999, latitanza pari al doppio della pena, ha potuto beneficiare della prescrizione. Per lui decade anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e anche quella legale che accompagna l’espiazione della pena. Adesso rimane solo la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
Vito Badalamenti fu arrestato e scontò oltre cinque anni di carcerazione preventiva negli Stati Uniti, perché coinvolto nel processo relativo ad un maxitraffico di stupefacenti denominato “Pizza Connection”, in cui fu imputato anche suo padre ‘don Tano’. Padre e figlio ebbero però sorti processuali differenti. Il primo, catturato in Spagna nel 1978 e subito estradato negli Usa, fu infatti condannato a 43 anni di carcere e concluse i suoi giorni in un carcere del New Jerse, a Fairton, il 1 maggio 2004. Il figlio fu invece assolto. Gaetano Badalamenti fu condannato anche in Italia, in contumacia, per l’omicidio del militante di Democrazia proletaria Peppino Impastato.
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