Presidenza della Regione Siciliana, gli indici di gradimento dicono Nello Musumeci. E anche il libero e democratico web

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di Fabio Cantarella

Negli ultimi giorni vi abbiamo dato conto dei vari rumor provenienti dalla coalizione di centrodestra che, a quasi due mesi dal voto delle regionali, non ha ancora ufficializzato il proprio candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Da Roma era prima trapelata l’ipotesi Gianfranco Miccichè voluto da Silvio Berlusconi in persona che si sarebbe espresso anche per l’indicazione di Nello Musumeci alla vicepresidenza. Trascorso qualche giorno l’ipotesi Micciché c’è sembrata arenarsi per le resistenze di tanti big del Pdl dal catanese Pino Firrarello al palermitano Francesco Cascio, anche perché in fin dei conti è stato proprio Micciché a dare il via alla frantumazione del Popolo della Libertà siciliano: come si fa a proporlo adesso?

Così arriva la nuova idea: ticket Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo ed ex assessore del governo di Totò Cuffaro, con Nello Musumeci confermato alla vicepresidenza. Cambia, quindi, il candidato alla presidenza, resta ferma invece l’indicazione di Nello Musumeci. E non è un caso, aggiungiamo noi perché il centrodestra, a partire dallo scaltro Berlusconi, sa benissimo che l’unico a godere di consensi personali incontrollabili è Nello Musumeci, capace di raccogliere preferenze da destra a sinistra per gli esempi di buon governo che ha offerto nelle varie esperienze amministrative che lo hanno visto protagonista.

E allora ci chiediamo: visto che si riconosce che Nello Musumeci è indispensabile per l’affermazione del centrodestra in Sicilia perché non indicare direttamente lui alla Presidenza della Regione? I tempi sono cambiati, la gente è stanca di turarsi il naso e votare qualcuno individuato solo in virtù di equilibri interni alla casta politica. Questa volta il popolo siciliano, in netta maggioranza di centrodestra, se non avrà un candidato all’altezza delle sfide che attendono l’Isola esprimerà un voto di protesta, qualcuno voterà anche la coalizione opposta rispetto alle proprie ideologie.

Ecco perché, questa volta più che mai, è necessario puntare su qualcuno che goda di consensi personali. E Nello Musumeci ne ha tanti e lo ha dimostrato non solo nei due mandati da presidente alla Provincia di Catania e alle Europee (quando per una manciata di voti nel collegio Sicilia-Sardegna non mise dietro l’ex presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. Il Fini che piaceva a tutti, non quello di oggi), ma soprattutto alle ultime amministrative a Catania quando con una lista civica ha fatto venire i brividi a Raffaele Stancanelli sostenuto da tutti i partiti del centrodestra, dal Pdl al Mpa all’Udc. Oggi con quei numeri e col nuovo sistema elettorale delle amministrative, secondo il quale il sindaco deve essere votato espressamente e il voto del consigliere non si trasferisce al candidato sindaco in automatico, Musumeci batterebbe Stancanelli passeggiando.

Questione presidenza della Regione Siciliana. Dalla parte di Nello Musumeci non ci sono certo i voti di partito considerato che il Pdl in Sicilia è quotato al 15% mentre La Destra al 3% (fonte Demopolis), ma ci sono senza dubbio i consensi personali considerato che i sondaggi dicono che il suo indice di gradimento, specie nella Sicilia orientale, è di cinque volte superiore a quello dei personaggi messi sul tavolo delle trattative dal Pdl siculo. E peraltro tre quarti dei militanti e amministratori del Popolo della Libertà in questo momento dice Nello Musumeci. Nessuno può vantare il voto d’opinione del presidente di provincia più apprezzato d’Italia.

Nel frattempo il gruppo “NELLO MUSUMECI PRESIDENTE”, creato su Facebook a ridosso di Ferragosto da Andrea Di Bella, direttore editoriale di Freedom24, vola verso le diecimila adesioni con migliaia di commenti al suo interno. Numeri significativi che testimoniano come la base, il cittadino comune, voglia un candidato capace e credibile e non qualcuno “calato” da Roma.

E Andrea Di Bella annuncia:Stiamo pensando ad una grande mobilitazione reale, e non più virtuale, per portare la volontà dei siciliani all’attenzione dei partiti ma soprattutto a Roma. Alcuni sostenitori del gruppo hanno suggerito la convocazione di una convection pubblica attraverso cui manifestare a piena voce le nostre ragioni, ed io sono possibilista. Intanto già da domani lanceremo l’iniziativa 10 PUNTI PER LA SICILIA, dieci idee che i siciliani sottoporranno al centrodestra nell’isola, chiunque sarà il candidato”.

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Redazione Iene Siciliane

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