Iena di Fiumedinisi
Tra i due litiganti il terzo gode. Una frase che si adatta perfettamente a quanto accaduto all’Ars.
Come è noto nel partito capeggiato da Cateno De Luca è successo di tutto e di più e oggi la compagine si è praticamente sfaldata e il suo leader ha fatto, addirittura, una virata verso il centrodestra, disorientando sostenitori, simpatizzati e deputati eletti. Ma andiamo con ordine.
A contendersi la poltrona di deputato regionale nella lista di Sud chiama Nord sono stati in tre. Davide Vasta, Salvo Giuffrida e Santo Primavera. Vasta, diventato deputato perché il più votato, dopo un ricorso ha dovuto cedere il posto a Salvo Giuffrida, ma quest’ultimo è stato scalzato da un altro ricorso da Santo Primavera, che alla fine ha avuto la meglio sui suoi ex compagni di partito.
La questione, come è noto, è legata alla ineleggibilità. Sia Vasta che Giuffrida non potevano essere eletti in quanto non si erano dimessi nei tempi previsti da un incarico pubblico. Ora, dopo oltre due anni, farà il suo ingresso all’Ars Santo Primavera. Ma i soldi intascati da Vasta e Giuffrida, dovrebbero essere restituiti? E Primavera potrebbe reclamare gli emolumenti, suo malgrado, non percepiti? La giustizia, in questi casi, dovrebbe essere più celere. Di certo c’è una anomalia legislativa.
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