Processi Farmacia e “Garibaldi”: due facce della stessa città


Pubblicato il 24 Gennaio 2012

di iena giudiziaria BenantiDue udienze stamane, a Catania, al Palazzo di Giustizia, per due procedimenti “cartina di tornasole” di una città, la “città degli amici”. Dove la Giustizia è talora una chimera.

Dopo una lunga scia di dolori, di morti e di domande che pretendono risposte, si sarebbe dovuto aprire, davanti ai giudici della Terza sezione del Tribunale (Presidente Barbarino) il dibattimento per l’ipotesi di inquinamento ambientale riguardante i veleni del laboratorio di Farmacia. Otto gli imputati rinviati a giudizio, dopo l’inchiesta diretta dal procuratore aggiunto Michelangelo Patanè e dal sostituto Lucio Setola: l’ex direttore amministrativo dell’Università Antonino Domina, Lucio Mannino, dirigente dell’ufficio tecnico, il direttore del dipartimento di scienze farmaceutiche Vittorio Franco (all’epoca dei fatti a capo della commissione permanente per la sicurezza), Marcello Bellia, Francesco Paolo Bonina, Fulvio La Pergola, Giovanni Puglisi, Giuseppe Ronsisvalle. Tutto rinviato al 9 marzo per difetto di notifica.

Stilato un programma di udienze: due al mese fino a quest’estate. Domanda delle cento pistole: si costituirà o meno parte civile l’Università? Ufficialmente, l’Ateneo è parte offesa, ma da voci raccolte stamane nei corridoi sembra quasi certo che arriverà la costituzione di parte civile. Vedremo il 9 marzo. Sono, per adesso, ventidue le parti civili, tra cui la Cgil, Cittadinanzattiva e il Codacons. Si attendono ancora gli sviluppi per l’altro “troncone” d’indagine, quello riguardante l’ipotesi di reato di omicidio colposo e di lesioni colpose.

In appello, invece, è il processo per lo scandalo del nuovo ospedale “Garibaldi”, che si celebra davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Ignazio Santangelo, a latere Giuttari e Muscarella. Oggi hanno concluso i loro interventi le parti civili. Dal 20 febbraio prossimo (e 27 febbraio) parola alla Difesa degli imputati. Al centro appalti miliardari truccati, rapporti fra mafia-politica-imprenditoria, sullo sfondo della gestione catanese della “giustizia”. La sentenza dovrebbe arrivare in poche udienze: ci sarà una “grande” prescrizione? Tutti “felici e contenti”, siamo a Catania?

iena giudiziaria Benanti  


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