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Processo ai Lombardo: la Difesa chiede l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche
Pubblicato il 06 Febbraio 2012
Saranno ammesse o no le intercettazioni telefoniche? L’importante decisione sarà resa nota il 17 febbraio prossimodi Iena Giudiziaria
Entreranno o no nel processo per reato elettorale contro i fratelli Raffaele e Angelo Lombardo le intercettazioni telefoniche ed ambientali della Procura della Repubblica di Catania? Lo sapremo soltanto il prossimo 17 febbraio, quando, in udienza, il giudice monocratico Michele Fichera renderà nota la decisione sull’eccezione avanzata oggi dalla Difesa degli imputati nel processo che si celebra davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Catania (nella foto un momento dell’udienza di stamane).
Secondo il Prof. Guido Ziccone, difensore di Raffaele Lombardo, le intercettazioni (che secondo l’Accusa rivelerebbero il sostegno elettorale di esponenti della criminalità organizzata ai Lombardo) sarebbero inutilizzabili alla luce di una sentenza della Cassazione del 2010: in sostanza, essendo state effettuate per un tipo di reato che poi è mutato, con un procedimento diverso e che non prevede l’arresto, si possono ancora utilizzare nel processo? Questa l’eccezione, a cui si è opposta l’Accusa, rappresentata dai Pm Michelangelo Patanè e Carmelo Zuccaro, che hanno chiesto in avvio di udienza la trascrizione delle intercettazioni con un perito.
Ad inizio dell’udienza il giudice Fichera ha comunicato che è stata respinta dal Tribunale la costituzione di parte civile, avanzata nella scorsa udienza del 14 dicembre scorso, dell’associazione “Primo Consumo” con l’avvocato Emanuela Fragalà.
Presentate anche le liste testi di Accusa e Difesa: in particolare, la prima chiama a testimoniare, oltre agli investigatori dei Ros, i collaboratori di giustizia D’Aquino, La Rosa, Di Gati, Iacona, Sturiale; altri testi dell’Accusa sono Rosario Di Dio e Giovanni Barbagallo, imputati nel processo “Iblis”.
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