Operazione contro un “giro criminale”...la comunicazione della Questura:
All’alba del decorso 1 marzo, giusta delega della Procura della Repubblica di Catania, personale di questa Squadra Mobile, in collaborazione con le Squadre Mobili di Venezia, Siracusa, Cosenza e Crotone, ha dato esecuzione ad un’o.c.c.c. (ordinanza di custodia cautelare), emessa in data 11.2.2013 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, nei confronti di nr.16 persone, traendo in arresto:
1. VASILE Stelian (cl.1979) – tratto in arresto a Venezia;2. DUMITRU George Madalin (cl.1985) – tratto in arresto a Venezia;3. CRISTEA Camelia Peruta (cl.1985) – tratta in arresto a Venezia;4. DINU Elena Catalina (cl.1986) – tratta in arresto a Catania;5. BROTEA Marius Nicolae (cl.1986) – tratto in arresto a Crotone;6. MARKOCSAN Sebastan Costel (cl.1978) già detenuto;7. ILIE Mihai (cl.1979)- già detenuto;8. MARKOCSAN Adrian Florin (cl.1980) – in atto detenuto in Romania ;9. PIRVU Iulian Alexander (cl.1987) – tratto in arresto a Cosenza;10. GIORGI Romualdo (cl.1965) – posto agli arresti domiciliari;11. BONNICI Marcello (cl.1953) – posto agli arresti domiciliari;12. LIALI Gionathan (cl.1973) – posto agli arresti domiciliari,ritenuti responsabili rispettivamente i primi otto dei reati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione, i restanti di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.Quattro persone, colpite dal medesimo provvedimento, si sono rese irreperibili e sono attivamente ricercate.
La misura restrittiva accoglie gli esiti di articolata attività di indagine di tipo tecnico e tradizionale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, avviata a seguito delle denunce rese nel mese di novembre 2010 da due prostitute rumene vittime di sfruttamento, che hanno attestato l’esistenza di un’organizzazione criminale composta da cittadini rumeni che gestiva un giro di prostituzione esercitata, nelle ore notturne, da giovani connazionali nella zona del centro cittadino (viale Africa, via D. Tempio, etc).I destinatari del provvedimento restrittivo tenevano costantemente sotto controllo le giovani prostitute che venivano prelevate dalle loro abitazioni, messe a disposizione dagli stessi sfruttatori, ed accompagnate in strada. Le indagini documentavano, altresì, le frizioni tra gruppi di cittadini rumeni, tra loro antagonisti, che si contendevano i tratti di strada ritenuti avere una maggiore vocazione al meretricio e, in talune occasione, le giovani più avvenenti. I presidi tecnici documentavano, altresì, le rimesse di danaro verso la Romania fatte da alcuni appartenenti all’organizzazione, per il mantenimento delle rispettive famiglie e per l’assistenza di soggetti ivi detenuti.Nei confronti dei tre cittadini italiani, GIORGI, BONNICI e LIALI, che avevano compiti di mero supporto – assicurando i trasferimenti o l’assistenza alle giovani prostitute – il G.I.P. ha disposto la misura degli arresti domiciliari.
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