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Provincia di Catania: sospeso dalle funzioni il comandante della “municipale” di Riposto. Indagati anche il sindaco ed un ex assessore comunale
Pubblicato il 28 Gennaio 2013
“I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto a conclusione delle indagini di Polizia Giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica di Catania, dirette dal Procuratore Capo dott. Giovanni Salvi e dal Sost. Proc. Dott.ssa Assunta MUSELLA e coordinate dal Comandante Provinciale Col. Francesco Gazzani, hanno eseguito una ordinanza applicativa di Misure Cautelari emessa dal GIP di Catania Dott. Giovanni CARIOLO, in accoglimento delle richieste formulata dalla Procura della Repubblica.Il provvedimento, colpisce il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe UCCIARDELLO sospeso dalle sue Funzioni, e la società cooperativa ” Porto Dell’Etna”, affidataria del servizio di sosta a pagamento nel territorio di Riposto, le cui quote societarie sono state poste sotto sequestro preventivo e nominato un custode giudiziario.Le indagini concluse con i provvedimenti emessi dal GIP presso il Tribunale di Catania, scaturiscono da altra attività di Polizia Giudiziaria che le Fiamme Gialle di Riposto avevano avviato nel 2009, che si erano concluse con l’arresto del pluripregiudicato Mario DI BELLA e dell’ex assessore comunale Giuseppe TROPEA, entrambi condannati con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, per Usura ai danni di un operatore commerciale di Riposto, il quale per sottrarsi ai “cravattari” aveva tentato il suicidio.L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi nei confronti dei due “usurai”, permetteva agli investigatori, coordinati dal Sost. Proc. dott.ssa Musella, di proseguire le indagini, non escludendo che il sodalizio criminale diretto dal DI BELLA, controllasse di fatto, pur se recluso, tutti gli aspetti gestionali ed economici della cooperativa “PORTO DELL’ETNA”.
Le attenzioni dei finanzieri pertanto, si concentravano sul servizio di sosta a pagamento denominato “Strisce Blu”, affidato dal Comune di Riposto alla Cooperativa sociale “Porto dell’Etna”.Veniva appurato che il DI BELLA era socio della cooperativa, mentre rappresentante legale veniva nominato TROPEA Salvatore, figlio del TROPEA Giuseppe.Le investigazioni proseguivano con l’ausilio di accertamenti tecnici quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali, che permettevano di acclarare con assoluta certezza che la cooperativa PORTO DELL’ETNA, sin dalla sua istituzione, non aveva i requisiti legislativi per poter ottenere l’affidamento del servizio da parte del Comune di Riposto.Si appurava che la cooperativa era di fatto gestita dal pregiudicato DI BELLA che dettava la sua volontà tramite la propria moglie, fatto appurato anche dall’esame della corrispondenza acquisita ed analizzata intercorsa tra quest’ultima e il marito carcerato. La stessa riscuoteva i proventi delle soste all’interno delle strisce blu e delle relative multe che venivano elevate dagli addetti alla vigilanza. Il tutto in danno non solo degli ignari cittadini ma di tutta la comunità ripostese.L’affidamento del servizio, in palese violazione di legge, veniva concesso con determina a firma dell’UCCIARDELLO Giuseppe, in qualità di Comandante della Polizia Municipale, ottemperando all’ordinanza emessa dal Sindaco. Gli investigatori non escludono che sul Comandante dei Vigili Urbani siano state esercitate pressioni da parte dei soggetti interessati ad ottenere l’affidamento del servizio dei parcheggi a pagamento.L’espletamento della gara pubblica sarebbe stata pilotata con l’intendo di favorire la Cooperativa PORTO DELL’ETNA. Infatti, le altre cooperative che avrebbero dovuto partecipare al bando di gara, sono state di fatto “invitate” a non presentarsi il giorno in cui si dovevano espletare le operazioni di gara per l’affidamento. La Cooperativa Porto dell’Etna era risultata l’unica presente.Appare grave il fatto che l’illecita conduzione del servizio non sia stato bloccata dall’amministrazione comunale attraverso i funzionari preposti, i quali avrebbero anche dovuto vigilare sulla gestione economica del servizio.Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono quelle di abuso in atti d’ufficio in concorso e turbativa d’asta. I reati contestati si sarebbero consumati tra la fine del 2008 ed il giugno 2011.Sono stati iscritti nel registro degli indagati, oltre al Comandante della Polizia Municipale e al legale rappresentante della cooperativa, anche il Sindaco del Comune di Riposto, dott. Carmelo Spitaleri, l’ex assessore comunale D’Urso Michele, il DI BELLA Mario, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta e la di lui moglie TRIOLO Emanuela”.
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