Ingenti investimenti scolastici che rischiano di finire su altri territori. E il tema è “caldo”. Ecco una storia “ordinaria” di amministrazione…”schizofrenica”! Il consigliere provinciale Mistretta prende posizione
di Iena Provinciale Benanti
Grande allarme tra la popolazione di San Michele di Ganzaria per le insistenti voci inerenti un parziale trasferimento di classi del locale istituto alberghiero presso l’istituto tecnico per geometri di Caltagirone. Nel calatino furono istituiti, dall’allora amministrazione provinciale guidata da Nello Musumeci, due istituti professionali statali per i servizi alberghieri e di ristorazione, uno nell’area nord, a Mineo, e l’altro nell’area sud, proprio a San Michele, con sede nell’ ex Palazzo di Città. L’amministrazione provinciale attuale, presieduta da Giuseppe Castiglione, ha proseguito nell’opera di radicamento dei due istituti calatini, in particolare è intervenuta acquistando per circa 700 mila euro l’immobile comunale, sede dell’istituto sanmichelese, e, recentemente, finanziando interventi di manutenzione straordinaria per altri 100 mila euro, da realizzarsi nell’immediato.Oggi, però, arriva alla Provincia etnea una singolare richiesta, suggerita dal consiglio d’istituto del “Cucuzza” di Caltagirone (istituto agrario, per geometri e alberghiero), ossia trasferire a Caltagirone le classi del biennio dell’alberghiero sanmichelese.Le reazioni non si sono fatte attendere. In sede comunale il consigliere de La Destra, Filippo Di Rosa, ha dichiarato: «Non si comprende come, dopo tanti sacrifici, si possa acconsentire a quello che pare l’inizio di una possibile smobilitazione. Bisogna potenziare la sede locale e non pensare a eventuali trasferimenti. In questa area l’alberghiero è l’unico istituto superiore presente e va tutelato, anche nel rispetto delle tante generazioni di giovani costrette al pendolarismo nella vicina Caltagirone».
Da analoga parte politica, ma stavolta da Palazzo dei Minoriti, è il consigliere provinciale Giuseppe Mistretta (nella foto, con il consigliere Enzo D’Agata) a prendere posizione: «su questa vicenda bisogna fare chiarezza e subito. Pare che la Provincia abbia dato già un assenso tecnico e bisogna quindi verificare la veridicità della cosa e le eventuali motivazioni. Troppe sono infatti le ombre sulla politica scolastica degli alberghieri del calatino, a partire dalla avvenuta separazione tra San Michele e Mineo. Prima erano correttamente sotto unica direzione didattica e oggi sono invece separati. La logica imporrebbe che tutti gli istituti professionali fossero sotto un’unica cabina di regia».Per Mistretta, «si dovrebbe continuare nel potenziare e migliorare le due sedi, soprattutto per non vanificare i tanti fondi pubblici già spesi, visto che recentemente anche a Mineo è stato realizzato e consegnato un modulo scolastico. L’apertura di nuove classi o il trasferimento di quelle già esistenti presso sedi diverse metterebbero a rischio la sopravvivenza delle sedi storiche del calatino. Una beffa per le due piccole comunità e per la stessa Provincia, che dovrebbe anche giustificare alla Corte dei Conti gli investimenti fatti. Della vicenda interesserò personalmente il presidente Castiglione, l’assessore provinciale Licciardello e la competente commissione consiliare, per cercare di comprendere le motivazioni di tale richiesta, nell’intento comune di superare tutte le difficoltà».
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