“Punto (a) Chiaramonte“, è iniziata un’intera settimana di eventi dedicati al particolare punto di ricamo, unico nel suo genere e riscoperto dalle ricamatrici. Appuntamenti al museo, laboratori e focus di approfondimento.
Dal 15 al 22 dicembre la manifestazione anima il centro storico della cittadina montana. L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione comunale e dalla cooperativa Logos, prevede una serie di appuntamenti e i coinvolgimento dei giovani per apprendere le tecniche di ricamo che hanno connotato non solo la scuola siciliana ma proprio la città di Chiaramonte grazie all’invenzione del cosiddetto “Punto (a) Chiaramonte” ideato dalla signorina Rosso a cui sarà intitolato il Museo del Ricamo”.
Previsti infatti laboratori dimostrativi, esposizioni di preziosi pezzi di merletti, sfilati e abiti ricamati. La manifestazione si concluderà il 22 dicembre con un convegno – tavola rotonda alla Sala Sciascia dove è previsto un confronto tra esperti. Alla conferenza stampa di domani alle ore 11 al Comune, interverranno il sindaco Mario Cutello, l’assessore comunale Elga Alescio e i rappresentanti della Logos che ha curato l’ideazione del progetto finanziato dalla Regione Siciliana.
A Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, è protagonista un punto ricamo recuperato dal passato, tramandato di generazione in generazione, e adesso pronto a diventare elemento di tendenza, passando dagli antichi sfilati siciliani ai capi di abbigliamento alla moda. Si tratta del “Punto Chiaramonte”, un particolarissimo punto ricamo che su telati e reticolati intrecciano più fili di lino e cotone per creare figure simili al chicco da caffè, da sistemare a croce o a rettangolo.
A questo specifico punto ricamo il Comune di Chiaramonte Gulfi, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Siciliana, dedica una manifestazione che per un’intera settimana, da giovedì 15 a giovedì 22 dicembre, permetterà di esaltare il prezioso lavoro che ancora oggi, nel chiuso delle loro case o in piccole strutture, svolgono le donne ricamatrici che continuano a portare avanti questa tradizione che impreziosiste i tessuti.
Il progetto “Punto (a) Chiaramonte” pone dunque l’attenzione sul ricamo quale attrattore di sviluppo antico e moderno. Gli eventi sono partiti giovedì 15 dicembre alle 19,30, con l’intitolazione del Museo del Ricamo alla signorina Turidda Rosso, che è stata promotrice del punto poi diffuso anche tra le ricamatrici che oggi lavorano ancora artigianalmente.
Venerdì 16 (dalle 18 alle 20,30), sabato 17 (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18,30) e domenica 18 dicembre (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20,30) al Circolo dei Cavalieri (in piazza Duomo) si terrà l’esposizione straordinaria di pezzi preziosi di merletti e abiti sapientemente ricamati, provenienti da collezioni private e che esaltano proprio il particolare punto di ricamo.
Spazio ai giovani con laboratori dimostrativi a loro dedicati da svolgere all’interno del museo nei giorni successivi, lunedì 19, martedì 20 e mercoledì 21 dicembre (dalle 10 alle 12) con l’obiettivo di far conoscere anche a chi non è un esperto le tecniche di realizzazione di questo particolare punto ricamo.
Conclusione dell’evento il 22 dicembre con una tavola rotonda in programma alla Sala Sciascia dove saranno esposti i lavori realizzati nelle giornate precedenti. L’evento è stato presentato in conferenza stampa dal sindaco Mario Cutello, dal vicesindaco Elga Alescio e da una rappresentanza delle ricamatrici.
A curare la fase progettuale era stata nei mesi scorso la Logos rappresentata stamani da Alessia Gambuzza. Come spiegato dagli amministratori comunali, il Comune di Chiaramonte è divenuto, per la sua storia culturale, un vero e proprio punto di riferimento, quasi una vera e propria “patria”, dei merletti di lino e dei filati preziosi, veri e propri tesori che già nel Medievo venivano creati dalle abili mani di esperte ricamatrici, prime affidatarie di quei segreti della lavorazione che sono stati trasmessi sino alle attuali generazioni di artigiani.
Un valore immateriale, quello dell’arte dello sfilato, preziosa tecnica di esecuzione che nel 2007 è stata inserita dalla Regione Sicilia nel Registro delle Eredità Immateriali dell’Unesco e che rischia oggi non soltanto di non essere valorizzato abbastanza, ma di perdersi insieme a tanti antichi mestieri di cui ormai si serba quasi solo il ricordo.
Da qui l’idea di valorizzarne tradizione ed eccellenza e stimolare la ripresa dell’antica arte del ricamo partendo proprio dal “Punto Chiaramonte”, scoperto nel 1999 da una ricamatrice che trovò un punto di ricamo ormai quasi totalmente dimenticato e privo di fonti che lo avesse ro “codificato”, a seguito delle ricerche e degli approfondimenti condotti dall’Associazione del ricamo e dello sfilato locale.
In prospettiva si pensa anche all’attivazione di una Scuola degli Antichi Mestieri per la realizzazione di esperimenti formativi di medio periodo e di turismo esperienziale di breve periodo mirati a promuovere le eccellenze del territorio legate alla filiera di ricamo, a destagionalizzare i flussi turistici e a riattivare l’antico mestiere di ricamatore/trice.
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