Tratto dai documenti forniti in conferenza stampa dall’associazione. “Apprendiamo in questi ultimi giorni che il 14 marzo si dovrebbe tenere la Conferenza di servizi Decisoria per il rilascio di una concessione demaniale, per 99 anni, ad una impresa che vorrebbe costruire un porto turistico con le relative infrastrutture turistico-ricettive e commerciali. Tutto ciò, ancora una […]
Radicalzzismo chic
Pubblicato il 30 Agosto 2018
E alla fine l’equazione lancio di uova = razzismo non ha retto al principio di realtà! L’uovo nell’occhio di Daisy Osakue è stato lanciato dall’automobile appartenente a Roberto De Pascali. A bordo non c’era lui, ma il figlio con altri due compari. In prima battuta la notizia è stata strapazzata dai media mainstream che hanno urlato al razzismo preventivo e pregiudiziale e trovato così il modo di bersagliare il populismo leghista trionfante che non li fa dormire la notte.
Si scopre adesso che lo storytelling sul gesto dettato dall’insano razzismo è stato montato come la maionese, perché Roberto De Pascali è un locale esponente del PD e immaginiamo che il figlio e i suoi due amici siano cresciuti a pane, Veltroni, Saviano e Boldrini.
La cronaca, quindi, è più spietata del politicamente corretto! La domanda che aleggia nelle menti sinistre è la seguente: come può il figlio di un esponente del PD essere razzista? La risposta ovviamente non è pervenuta, perché i neuroni radical che si muovono sulle sinapsi chic dell’intellighenzia dello strapaese hanno fatto corto circuito e son rimasti ammutoliti, come le labbra dei loro proprietari.
È da notare che l’intellighenzia che accusa i populisti di semplificare la realtà è vittima della identica volontà di semplificare e categorizzare la realtà incasellandola nelle strutture mentali del pregiudizio politicamente corretto. A chi osserva dall’esterno cause ed effetti del corto circuito mentale, non resta che ridere per non piangere e piangere per non ridere.
È nato, infatti, il radicalzzismo chic da servire alla coque alla mensa della prossima festa dell’Unità, naturalmente! Attenti al prezzo però, perché costa un occhio della testa!
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