Raffaele Lombardo: “Clientelismo? Anche le forze dell’ordine e la chiesa mi facevano segnalazioni. Casini? Conosco poche persone che disprezzano la Sicilia come lui”

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di iena politica

E’ un Raffaele Lombardo a tutto campo quello che si concede per una intervista a “La Stampa”. Il dimissionario presidente della Regione Siciliana individua nel leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, il principale nemico della nostra Isola: “Non vede l’ora di mettere le mani sul malloppo cuffariano in tutti i sensi. Oltre che i voti, lui e i suoi alleati vogliono scambiare la Sicilia con i petrolieri e i grandi gruppi imprenditoriali. Conosco poche persone che disprezzano la Sicilia come Casini. Lui, Casini, è stato il beneficiario degli anni in cui l’Udc ha governato in prima linea la Regione Siciliana. Sono stati gli anni delle assunzioni facili e degli sprechi, che noi abbiamo cercato di correggere. Ora vediamo cosa metterà in campo, s’avanza un certo D’Alia: è il frutto del patto tra Bersani e Casini, una merce di scambio per compensare Casini che aspirava a fare il premier, il presidente della Repubblica… Come quando ai bambini si danno 10 euro più cinque caramelle. Magari gli faranno fare pure il presidente di una due Camere, più la Sicilia”.

Raffaele Lombardo ne ha anche per Lino Leanza, che recentemente ha lascia il Mpa per riavvicinarsi proprio all’UDC di Casini: “Nicola Leanza che era venuto da me piangendo quando nessuno voleva più candidarlo e invece con me è diventato segretario e capogruppo regionale dell’Mpa, deputato nazionale, presidente facente funzione della Regione. Ora è ritornato tra le braccia di Casini e di un partito che vuole mettere gli artigli sulla Sicilia. Ma Casini sappia che si è messo in casa un traditore, un trasformista, un quaquaraquà. Forse vanno cercando gente simile, degli ascari che predicano il rinnovamento e sono stati alla corte siciliana di Cuffaro fino a quando Cuffaro è caduto in disgrazia”.

Il fondatore del Mpa respinge anche le accuse di aver attuato un’azione politica clientelare: “Tutti mi chiedevano favori -ha dichiarato Raffaele Lombardo-. Non facciamo gli ingenui o gli ipocriti. Tutti facevano segnalazioni, e quando dico tutti dico proprio tutti, deputati, senatori di tutti i partiti, dal mondo degli imprenditori, delle forze dell’ordine, della chiesa, ma non ci trovo nulla di scandaloso se viene segnalato un bravo professionista. Qui adesso mi vogliono far passare per il diavolo mentre gli altri sono tutti delle verginelle. E poi tutte le persone nominate negli enti ospedalieri e per le cariche dirigenziali delle Asl andavano nominate perché bisognava riempire caselle lasciate vuote in seguito a dimissioni o a pensionamenti. Se non lo avessi fatto commettevo il reato di omissione d’atti d’ufficio”. E in merito aggiunge: “Si è urlato allo scandalo perché, prima di dimettermi, ho nominato il nuovo assessore alle Autonomie e all’Energia. Era però necessario: il primo deve occuparsi delle elezioni regionali del 28 e 29 ottobre, il secondo dell’emergenza dei rifiuti, con tutto quello che sta succedendo nella discarica di Bellolampo a Palermo”.

Raffaele Lombardo conferma che smetterà con la politica e si dedicherà alla campagna: “Basta con la politica, mi voglio finalmente godere il mio “buen retiro” dove ho sette specie di galline e da lì osservare lo spettacolo esilarante di una campagna elettorale dove i candidati sono più dei partiti. Darò un contributo agli amici che me lo chiederanno, andrò un pò in giro. Anche se mi e ci descrivono come brutti, sporchi e cattivi, il movimento politico che ho fondato non scomparirà, anzi sono sicuro che avrà un ottimo risultato. Prevedo un 20% e non si chiamerà più Mpa ma il partito dei siciliani”.

Per le regionali si voterà il 28, il 14 o il 7 ottobre? “Per me votare il 28, il 14 o il 7 ottobre è indifferente. Ne accenneremo in una riunione informale con gli assessori nel pomeriggio. Sentirò gli umori di tutti, tecnici e assessori, dopodichè sarà la giunta a decidere, ritengo all’inizio della prossima settimana”.

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Redazione Iene Siciliane

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