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Raffaele Lombardo in Procura a Catania: aveva chiesto di essere sentito nell’ambito dell’inchiesta sulle promozioni facili al Comune
Pubblicato il 05 Gennaio 2012
Saranno state le undici e trenta quando stamane il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha lasciato, uscendo dall’ingresso principale, il Tribunale di Catania accompagnato da uno dei suoi legali, il prof. Guido Ziccone.
Si è appreso più tardi, per come ha riportato la testata giornalistica www.blogsicilia.it, che il governatore aveva chiesto in precedenza di essere sentito nell’ambito dell’inchiesta nota ai catanesi come quella “delle promozioni facili al Comune di Catania”, procedimento penale del quale vi abbiamo proposto un aggiornamento agli inizi del mese scorso allorché il pubblico ministero titolare del fascicolo, la dottoressa Chiavegatti, ebbe a notificare gli avvisi di conclusione delle indagini.
I fatti prendono vita nel 2002, in quel periodo Raffaele Lombardo ricopriva il ruolo di vicesindaco. Dopo aver riferito ai magistrati, il presidente Lombardo si è allontanato dalla Procura della Repubblica senza rilasciare dichiarazioni, mentre dal suo staff hanno fatto sapere che “nonostante la probabile prescrizione dei fatti contestati, Raffaele Lombardo ha voluto offrire la sua collaborazione spontanea ai magistrati riferendo le informazioni più utili ai fini dell’inchiesta”.
Tra i destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini spiccano i nomi dell’ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, dell’ex capo del Personale Carmelo Reale, degli ex Ragionieri generali Vincenzo Castorina, Francesco Bruno, e dei dirigenti Di Gregorio, Roberto Politano, Carmelo Pricoco e Valerio Ferlito.
Il costo dei provvedimenti contestati nell’arco degli anni ammonterebbe a circa diciotto milioni di euro.
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