Il Presidente della Regione Siciliana, durante una pausa del suo processo a Catania, ha parlato con i cronisti (nella foto) dei temi del momento, a cominciare dal paventato rischio default…Di Iena Giudiziaria
“Si è montato un battage mediatico vergognoso contro la Sicilia, per farle del male, perché la Sicilia è cattiva, è sporca, deve essere eliminata, deve essere distrutta e i mali e i guai dell’Italia sono tutti siciliani. Ieri, prima del comunicato degli ambienti governativi cosiddetti, lo abbiamo dimostrato molto serenamente per filo e per segno, cioè abbiamo detto che noi abbiamo un prodotto interno lordo di ottanta miliardi e abbiamo un debito di cinque miliardi. Abbiamo un bilancio annuo di 27 miliardi, che è, come dire, un signore che percepisce uno stipendio di ventisette mila euro, di ventisette miliardi di bilancio annuo, abbia un mutuo bancario di cinque mila euro, di cinque miliardi del nostro debito è una cosa fisiologica; per fare, a proposito di debolezza, di fragilità dei conti, un confronto con lo Stato, il nostro Stato ha un debito pubblico di duemila miliardi di euro, rispetto ad un Pil di mille e seicento, il debito pubblico dello Stato italiano è il 120% del suo Pil, duemila miliardi rispetto ai mille e seicento del Pil, il nostro debito pubblico di cinque miliardi e mezzo rispetto agli ottanta, invece, di Pil è qualcosa come il 6-7%. Lo Stato italiano ha un debito del 120% di quello che produce, la Regione Siciliana del 6-7% di quello che produce. Siamo messi, quindi, venti volte meglio del governo, in ordine a stabilità dei nostri conti”. Raffaele Lombardo ha così tagliato corto sul tema del giorno, i conti che non sarebbero in regola in Sicilia e che potrebbero portare ad “collasso”. Falsità, a sentire il governatore, che ha continuato: “in quanto alla situazione contingente tutte le Regioni vivono un momento di difficoltà, ma i nostri conti, per come vengono certificati dalle agenzie di rating, sono meglio di quelli del Piemonte e sono allo stesso livello dell’Umbria e del Veneto, che sono delle Regioni che sono messe bene. Abbiamo una crisi di liquidità, nel senso che abbiamo dei debiti, abbiamo dei crediti, fra questi crediti il più grosso lo abbiamo con lo Stato, che ci deve un miliardo. Dopo di chè, ieri sera, è stato anticipato che di questo miliardo, che deve essere pagato entro l’anno, ci si darà 400 milioni. Così avremmo risolto ogni problema, anche di immediato, di liquidità. Chi, quindi, ha detto che siamo al crack, al default, che la Sicilia è fallita, come alcuni giornali che lo hanno scritto a nove colonne ieri, sarà denunciato e pagherà danni civili sicuramente salati”.
Gli è stato chiesto: Monti era in buona fede secondo lei, visto che la mattina dice una cosa e il pomeriggio un’altra? “Non è che dice un’altra cosa, credo che Monti abbia fatto il suo dovere, con una nota che è stata giudicata inusuale, se volete, irrituale, perché mette insieme che gli sono state segnalate delle criticità –vorremmo capire da chi, io ho scritto ad alcune Istituzioni per avere copia di eventuali note con cui si segnalano criticità- e poi si mette insieme la richiesta di notizie sulle mie dimissioni. Ma perché? Lo dico per l’ennesima volta, non è che qua si pretende che io mi dimetta, qua si pretende che io non mi dimetta, perché il sistema dei partiti nazionali, quelli cioè che hanno usato la Sicilia come merce di scambio e come bottino da incassare, mi riferisco in particolare all’Udc, impazziscono se pensano ad elezioni anticipate, perché il loro progetto di beccarsi la presidenza della Regione in cambio di qualcosa che a Roma otterranno, così va a gambe per aria. Io ho detto a Monti per telefono e glielo confermerò il 24, quando lo incontro, che all’Assemblea Regionale rappresenterò le mie dimissioni il 31 di questo mese; con le dimissioni dirò al Presidente del Consiglio e a voi tutti che comunque il governo resta assicurato anche per gli ulteriori tre mesi, entro i quali, per statuto, si dovrà tornare a votare. Queste elezioni si potrebbero tenere il 28 o 29 di ottobre, chi, non Monti ovviamente, avesse pensato di utilizzare il battage sul default, inesistente e falso, per fare saltare il governo o per fare ritardare le elezioni ha fatto male i suoi conti, è stato smascherato e sarà denunziato, lo sto facendo già da 24 ore, all’opinione pubblica siciliana perché se ne ricordi al momento del voto.”
Sul commissariamento, si può fare in Sicilia oppure è un’altra boutade non prevista dalle leggi? “La Sicilia può essere commissiata in caso gravi violazioni, hanno ipotizzato che la violazione si facesse sul bilancio che è stato approvato dall’Assemblea, ratificato dal commissario dello Stato e parificato dalla Corte dei Conti.”
Ha aggiunto Lombardo, in riferimento ad una frase detta ieri:“io lo ripetei nel senso che io gli ho dato e anche nella lettera. Se un’imprenditore mi dice: ‘io questi dipendenti regionali, precari, forestali, li ammazzerei tutti, quantomeno li licenzierei’, io gli dico e gli rispondo:’ma vai ad ammazzarti tu’. Dopo di chè, chiunque può essere costui, se serve lo dirò e dirò anche le persone che erano presenti, tranne Lo Bello, il quale si è scandalizzato, sono partite le solidarietà, ma nessuno più di lui sapeva che non poteva essere Lo Bello il destinatario della mia interlocuzione perché Lo Bello non mi ha mai parlato di licenziamento di persone, Lo Bello non ha mai parlato con me da almeno un anno, se non forse mezza volta al telefono per qualche secondo, quindi, si è montato un grande battage anche in questo caso su una cosa falsa, su una cosa finta, un teatrino tutto finto”.
E sull’anniversario della strage di via D’Amelio, il governatore ha risposto:“io non ho partecipato da quando questa vicenda giudiziaria mi ha toccato, ben prima che se ne occupasse, che ne parlasse la signora Falcone, a nessuna manifestazione come dire di commemorazione di questi straordinari uomini, di questi, loro sì, veri grandiosi, indimenticabili eroi per la Sicilia, debbo dirvi anche per il mondo intero, perché la stima di cui godono travalica i confini del nostro Paese e anche del nostro Continente. A prescidendere dal fatto che noi abbiamo finanziato alcune bellissime cose, come quel filmato che avete visto in commemorazione degli uomini della scorta di Falcone, il ‘parco della memoria’, che assieme all’Enel abbiamo finanziato e che sarà costruito dove avvenne la strage di Capaci. Non c’è dubbio che io con la memoria, col sentimento, col cuore e con la mente non posso che andare a quegli uomini, mi astengo ovviamente dal partecipare perché questa situazione che oggi mi vede piuttosto oggi qui, questo è profondamente triste, mi impedisce di essere fisicamente altrove”.
E sulla Confindustria, che esprime tre assessori di sua matrice nel governo regionale e poi, con alti suoi dirigenti, critica lo stesso governo? “Veda, le cose che si verificano in Sicilia, non per nulla siamo la terra dei paradossi, di Pirandello e di tanti altri”. Sulle presunte troppe nomine:”sono atti dovuti” e sul personale e le assunzioni: “abbiamo approvato una legge di blocco delle assunzioni, non era mai successo nella storia della Sicilia.”
In tema di tagli, di risparmi.. “Siamo arrivati al livello di spesa del 2001, cosa che nessuna amministrazione di Regione ha fatto fino ad oggi, abbiamo aumentato gli investimenti, ma la situazione è quella che è, abbiamo un ritardo nella spesa europea, ma il fatto che siano stati bloccati 600 milioni dei vari miliardi che l’Europa ci versa è legato al fatto che non sono state fatte certificazioni o controlli corretti, questo non è competenza né dell’assessore neppure del presidente, è competenza di dirigenti ai quali abbiamo chiesto il conto di quello che hanno fatto. Se la responsabilità è loro, ma di qualcuno sarà pure, non potranno che intervenire delle sanzioni.”
La Crias, la cassa per il credito agli artigiani, avrà un cda? “Attualmente la Crias è governata, ma ci si è scandalizzati del fatto che abbiamo trasformato un commissario ad acta in commissario straordinario, il primo non poteva fare altro che pagare gli stipendi, il secondo la sta governando, male, perché le rappresentanze degli artigiani che fanno parte del consiglio della Crias, si lamentano di non essere nel consiglio d’amministrazione. Si dovrà provvedere, nel frattempo stiamo vedendo, come esce questa legge ‘salvanomine’, ‘bloccanomine’, quello che è, in maniera che nessuna si senta violentato nelle sue prerogative, nelle sue aspettative”.
Infine, sulle esternazioni “antigiuidici” del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli? “Non le ho seguite. Mi fa specie, come dire, se posso permettermi, che dopo, anche in questo caso, varie richieste di archiviazione, egli sia stato rinviato a giudizio, dopo chè il capo di accusa o il reato, o l’articolo di codice gli è stato cambiato due o tre volte e l’ultima volta si è fatto riferimento all’articolo 97 della Costituzione, mi pare francamente troppo, ma ripeto il mio è il parere di un cittadino che non ha nessuna competenza in materia.”
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