Raffaele Lombardo:”Nel 2004-05, grazie all’UDC, gli operatori della formazione sono passati da 3000 a 8000. Da loro nessuna lezione”


Pubblicato il 19 Luglio 2012

di Fabio Cantarella

“I grandi partiti vogliono rinviare le elezioni proprio per questo, affinché la Sicilia sia un tassello e l’equilibrio di un accordo nazionale in cui magari ad uno tocca un ministero importante, ad un altro un ministero meno importante e per compensare la presidenza della Regione Siciliana”. Lo ha dichiarato stamani il governatore Raffaele Lombardo a margine dell’udienza nell’ambito del processo per voto di scambio che lo vede imputato dallo scorso febbraio (a dire il vero, da oggi, visto che il Tribunale monocratico si è dichiarato incompetente, formalmente Lombardo non riveste più la figura d’imputato e non ha più un processo, dovremo attendere le valutazioni del Gip adesso), rispondendo alla nostra domanda “Presidente non è che i grandi partiti vogliono rimettere le mani sulla Sicilia?”.

“La verità -ha aggiunto Raffaele Lombardo rispondendo alla nostra domanda- è che questo gran casino che si sta facendo contro la Sicilia si sarebbe dovuto fare tra un anno oppure due anni addietro. Lo fanno adesso perché non si vogliono le elezioni regionali anticipate rispetto al voto delle nazionali. Io l’ho detto ieri e lo ribadisco oggi: è come se mi fossi già dimesso, quindi chicchessia si tolga dalla testa l’idea di pensare di bloccare il cambiamento”.

E subito dopo Raffaele Lombardo punta il dito contro l’Udc di Pierferdinando Casini e Gianpiero D’Alia: “L’Udc innanzitutto -attacca il governatore- che parla di cambiamento e rinnovamento dimenticando che ha governato la Sicilia nei sette anni antecedenti la mia gestione con la sua piena consapevolezza e con il suo pieno coinvolgimento e tanto per dirvi una cifra gli operatori della formazione che in Sicilia sono il 47% di tutto il plafond nazionale sono cresciuti nel 2004-2005 da tremila a ottomila e, quindi, la smettano di farci la morale perché la lezione gliela daremo noi. Non vediamo l’ora di poterlo fare in campagna elettorale.

“Con le elezioni anticipate in Sicilia – ha aggiunto il presidente della Regione Siciliana – il loro progetto di beccarsi la Presidenza della Regione in cambio di qualcosa che otterranno a Roma va a gambe per aria. L’ho già detto al premier Mario Monti al telefono e glielo confermerò di persona il prossimo 24 luglio, quando lo incontrerò, che mi dimetterò all’Assemblea Regionale Siciliana il 31 luglio. Il Governo -ha concluso Raffaele Lombardo- per statuto, resta in carica per i tre mesi successivi, tempo entro il quale si dovrà votare. Le elezioni si potrebbero tenere il 28 e il 29 ottobre”.


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