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Regionali, il Pd catanese presenta la lista (e si affida alla Provvidenza e alla “Sacra Famiglia”)

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Nella foto il segretario regionale Pd, il “doroteo” Anthony Barbagallo.

Se non è una lista “civetta” poco ci manca. Sicuramente una lista a basso potenziale, quella presentata dal Pd catanese, dopo gli “scossoni” che negli ultimi giorni hanno “terremotato” il partito. Una lista “orfana” di Angelo Villari, passato armi e bagagli con Cateno De Luca, ma anche di Luca Sammartino, alias “Mister Preferenze”, traslocato in casa della Lega, che, da soli, all’ultima tornata elettorale (nel 2017), avevano portato in dote un “bottino” di circa 45.000 voti. Voti che, in questo giro, verranno dannatamente meno e con essi l’illusione del “doppio seggio” a Catania.

Tredici i nomi in lista, di cui solo tre considerati relativamente competitivi, se non altro rispetto al resto delle candidature, tutte più o meno di servizio. Dieci invece i “riempilista”, di cui un paio “raccattati” persino in Sicilia occidentale, forse per la difficoltà di reperire disponibilità sul territorio, quali la presidente del Cidi e consigliera comunale a Palermo Valentina Chinnici e l’ex sindaco di San Michele di Ganzaria Gianni Petta.

Le tre candidature “forti”, per corsì dire, sono quelle del segretario regionale, il “doroteo” Anthony Barbagallo (capolista), del sindaco di Militello Giovanni Burtone, alias “un uomo perbene”, e della presidente dell’assemblea provinciale del Pd, l’attrice Ersilia Saverino. Un vero tridente d’attacco stile Messi, Neymar e Mbappè. O almeno si dice così.

Per il resto tutti “donatori di sangue”, candidature di servizio, come si diceva un tempo. Tra questi spicca il profilo di Ketty Panebianco, un passato da operatrice al Cara di Mineo, moglie dell’ex “badante” di Angelo Villari, Jacopo Torrisi, per il momento rimasto nel Pd dove, dicono, stia provando a mantenere un basso profilo, a non dare troppo nell’occhio, va. Insomma, “‘a famigghia” Torrisi-Papale-Pci-Dc(copyright Marco Pitrella) piazza sempre qualcuno. Ambientazioni verghiane (“la robba partito”), spacciate per progressismo.

In corsa anche l’avvocato Massimo Ferrante, un bravo ragazzo con più anni che voti, Lev Salvatore Boris Grasso, detto Salvo, segretario del circolo Pd di Palagonia, già “trombato” alle ultime elezioni regionali nella lista Centopassi, Mario Maugeri, operatore di patronato Cgil, un passato di consigliere comunale a Piedimonte Etneo, “villariano doc”, inserito in quota Cgil Catania. E infine, chiudono la lista Antonino Lo Giudice, l’intellettuale misterbianchese Santi Maria Randazzo, Anna Maria Faro e Antonella Concetta D’Orto. Insomma, c’è solo da affidarsi alla Provvidenza.

di iena Marco Benanti

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