Regione: il caso Anfe Formazione Professionale ovvero un’altra “certificazione” del fallimento della politica di Crocetta


Pubblicato il 19 Marzo 2017

di iena deformata

E’ di questi giorni il ritorno dell’incubo di un “obbligo Formativo” sempre più allo sbando, il Caso Anfe, con lo scandalo degli immobili e dei lingotti d’oro acquistati dal patron dell’ente Paolo Genco e della sua troupe, fa il paio con la disperazione dei lavoratori “a secco” di stipendi da oltre un anno. Nulla si sa delle ulteriori indagini e se vi è un tronco catanese degli “investimenti particolari” dell’Anfe Regionale. Intanto le cronache ci raccontano di corsi allo sbando e minori “gettati alle ortiche” insieme ai dipendenti. La grande promessa del Presidente Crocetta di inizio mandato di “riformare” il settore, togliendo il marcio ed assicurando un servizio di formazione professionale risanato, si sta rivelando un grande bluff.

La verità sembra, purtroppo, quella che Crocetta si dimostra capace di denunce verbali e capace di aggiungere benzina al fuoco nella fase di “destruens”, ma poi il “nulla” con la conseguente desertificazione delle attività e dell’occupazione in Sicilia.

Lo abbiamo visto con la spazzatura e le discariche, con i precari, con i call center, con i disabili gravi, l’unica cosa che sembra riuscire “bene” al ns. Presidente della Regione è quella di andare nei talk-show a parlare e gesticolare, evocando il “malaffare e la mafia” degli altri, senza dire mai cosa lui in questi 4 anni ha fatto per risolvere i problemi dell’Isola.

Adesso la visione “plastica” di questa Presidenza “impotente” di Crocetta (e al seguito dell’assessore Marziano), la dà quest’ultima vicenda scandalosa dell’Anfe, dove un commissario – Costantino Garraffa – sembra costretto a tentare la “Mission impossible” di rimettere in carreggiata un ente poggiando sulla dirigenza Anfe Sicilia, esattamente quella precedente, che aveva operato a stretto gomito con Paolo Genco e che sembra stranamente non essersi accorta mai in questi anni delle appropriazioni indebite del Presidente dell’ente,rivelate dalla Magistratura, e neppure del fatto che i dipendenti non percepissero stipendi da un anno. Ora delle due l’una o i “dirigenti” di Anfe erano complici o incapaci di capire il grave sbandamento dell’Ente Morale Anfe.

Eppure Crocetta aveva parlato, ai “gloriosi” tempi della Nelli Scilabra, di una riforma della formazione professionale poggiata sul dualismo pubblico/privato, e che doveva funzionare con i ritmi e la correttezza del sistema pubblico di istruzione.

Cosa aspetta, anche se a fine mandato, il “Governatore” Crocetta a governare cominciando a dare disposizioni per garantire il “Diritto allo studio” e l’ “Obbligo scolastico” ai minori dei corsi che stanno frequentando i corsi OIF dell’Anfe a Catania e nel resto della regione?

Cosa ci vuole a delegare un altro ente o il CIAPI (Ente della Regione che opera nella formazione professionale, invece di continuare nel dolce far niente della sua esistenza in vita), di prendere in mano le redini di questi corsi dal punto di vista del coordinamento didattico e amministrativo?

Crocetta e Marziano “se ci siete battete un colpo”.


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