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Regione show, Saro Crocetta…l’Azzeccagarbugli antimafffia
Pubblicato il 27 Luglio 2015
di marco pitrella
Urlante & piagnucolante Crocetta è. Si difende evocando il “so ma non ho la prove”di Pasoliniana memoria.
Ma cosa ha realizzato Saro per essere credibile? La politica è un tabù… default alla regione? “C’è stato uno stragismo (l’intercettazione, ndr) e “lei mi parla di Corte dei Conti?”, ha ringhiato l’Azzeccagarbugli su La7. “Ho tagliato la spesa di tre miliardi” (curnutu cu ci cridi), perché i mutui allora? e sui 38 assessori, depista con “l’unico problema è che qualcuno del piddì si vuole candidare al mio posto”.
E’ “una maschera dentro una maschera”, l’Azzeccagarbugli antimafffia.
“Il più grave attentato alla democrazia dal 46 a oggi”, ha tuonato. Minchia!
Uscita la storia dell’intercettazione l’azzeccagarbugli ha iniziato a balbettare – “non so, non ricordo, non ho sentito – e l’istituto dell’autosospensione s’inventato. Forte della verità avrebbe dovuto querelare & lavorare… ma ha preferito spettacolarizzare l’autocommiserazione.
Forse, c’è chi è pazzo della sua pazzia?
“Ma si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente”, l’ Ecce Bombo di Moretti…“Mi dimetto. Non mi dimetto, mi sfiducino loro”, fa eco l’Ecce Homo di Crocetta in quei quattro giorni che ha vissuto “come un lebbroso & pensato al suicidio”.
“Mi sarei aspettato tutt’altra solidarietà da Roma”, ecco il vittimismo; vestire panni dell’eroe lasciato solo. Lui che 825 mafffiosi nella sola Gela ha fatto arrestare (sbirru cu ci cridi!).
Al “mi dimetto per ragioni etiche e morali” di Lucia Borsellino, la ragion di stato piddìna & crocettiana ha già fatto il gesto dell’ombrello, conditi dagli ipocriti “tanti saluti & grazie” piddìni.
Arringhe arcobaleno colme di ovvio & noia sono le sue – “ci si fida del medico, dell’avvocato e del confessore” – se non ci arriva con l’antimafffia ripara sull’omofffobia e l’avanguardia culturale: “sbiancamento anale? sin da bambino adoravo l’abbronzatura integrale”.
Gongolano all’Ars che avvia la stagione delle riforme… “mica cazzi”.
“A pensar male si fa peccato ma si c’azzecca sempre” (copyright Andreotti, il più migliore). “Che c’è per noi dopo?” staranno pensando Saro & Lumia, che da uomini di potere, a restar fuori non ci stanno e la ricollocazione vogliono.
Del resto c’è da aspettarselo da chi, come l’Azzeccagarbugli, ha militato nel PCI (sbattuto fuori!), è stato eletto consigliere comunale nei Verdi, sindaco con i Comunisti Italiani, deputato europeo con i democratici e infine governatore con un piede nel Piddì e uno nel Megafono, movimento di combattenti, reduci e miracolati.
Con le regine & con i suoi re il “tre cosce” va avanti anche-senza l’antimaffffia che non c’è, “bruciata” dal lume della ragione & sepolta dalle dimissioni di Lucia. L’animale Piddìno, prossimo all’estinzione – Ferrandellichi? è patetico –, se lo trascina come un mulo a Saro.
Rivendica “discontinuità con il sistema che ha governato per 70anni l’Isola”, ma dimessosi l’assessore Vancheri… pare, si dice si mormora che subentri Fiumefreddo l’avvocato Antonio, il “raggio” del cerchio magico.
Un colpetto al cerchio è stato dato, però: il (sempiterno) segretario generale, Patrizia Monterosso, è stato condannato in via definitiva dai giudici contabili a restituire 1.3 milioni di euro per gli extrabudget sulla formazione professionale (Lombardo assolto); con “è solo una multa” difese la condanna in 1°grado della “burocrate”.
Confindustria c’è & s.o.stiene un presidente che è “omo & anti”. La Borsellino una croce ha portato, Saro nel crocifisso di Palazzo d’Orleans sta… mentre lassù sul Golgota Lo Bello cardellino distribuisce incarichi?
Il Rosario non recita mea culpa.
“Io ho una missione”. “Io non le permetto”. “Io dell’antimafia ho fatto una scelta di vita”; a missa cantata dell’Azzeccagarbugli dentro il pasoliniano “porcile”.
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