di Iena Megafono
L’uomo del “sacrificio” è diventato un “cittadino libero”. Antonio Fiumefreddo si è dimesso. Per il penalista catanese, sponsorizzato da Confindustria e dal lord inglese Marco Forzese, l’assessorato ai Beni culturali è svanito nel nulla. Si è sciolto come neve al sole. Potrà così dedicarsi ai tanti progetti in cui era impegnato. Effettuare con maggiore sereneità quei controlli preventivi sugli articoli pubblicati sul sito Sud Press. E magari scrivere di proprio pugno qualche editoriale.
Ora scommettiamo che il sito cambierà linea editoriale e se la prenderà con quanti hanno remato contro, costringendo l’uomo del “sacrificio” a fare un passo indietro. Assolutamente da leggere la lettera quasi strappalacrime di “cold river”, pubblicata integralmente, manco a dirlo, da Sud Press. C’è un passaggio che lascia quantomeno perplessi: “Quel tipo di belva, che è il mafioso, inizia con l’adulazione dei suoi nemici ma quando si accorge di non avere presa ed allora passa ad infangare ed isolare, infine, se tutto è vano, uccide”. Ma a chi si riferisce Fiumefredo? Ai giornalisti che hanno raccontato fatti e circostanze?
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