Nella Sicilia della “legalità all’italiana” -e dei suoi molto interessati cantori- succedono cose bizzarre…di iena mafiosa marco benanti
“Rigassificatore, cantieri (forse) al via”, titolava l’ “inserto-spot” (degli amici di Confindustria al loro amico Crocetta in crisi) “Italie-Sicilia l’economia, la cultura, i protagonisti” del “Corriere della Sera” di venerdì scorso 27 settembre 2013. Il riferimento -a pag 11 della corposa e sobriamente anglosassone integrazione al giornale (56 pagine!)- era al rigassificatore di Porto Empedocle. “Dopo vent’anni di polemiche, sembra prossimo l’inizio dei lavori per la realizzazione”.
E guarda che succede? Oggi si apprende (LaSicilia pag 7) che lo “stop” -come dire- si prolunga: per l’ipotesi di frode nelle pubbliche forniture con l’aggravante di avere favorito organizzazioni criminali. Sequestrato il cantiere!
Va bene Nuove Energie (gruppo Enel), la società artefice del progetto, si dichiara estranea alla vicenda.
Che sarà mai successo, nella Sicilia della “legalità all’italiana”. Bazzecole.
Avanti popolo con il ritornello: “siamo antimafiosi, siamo per la legalità, siamo per il bene, siamo tutti quanti belli, buoni e confindustriali”.
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