Regione Sicula e “cambiamento”, Raffaele Crocetta e i “nuovi” cantieri di lavoro: una “pioggia” di critiche. E tutto alla vigilia del voto…

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Cinquanta milioni di euro per “cantieri di servizio”, un piano per circa 200.000 disoccupati siciliani per tre mesi: la notizia è arrivata da qualche giorno. Oggi si vota.Ma le critiche sono pure arrivate. E forti:a cura di iena controrivoluzionaria

“i nuovi ‘cantieri di lavoro’, lanciati dal Governo Regionale, sono uno spreco insopportabile di risorse pubbliche”. Lo dichiarano in una nota congiunta Erasmo Palazzotto e Salvo Lipari, rispettivamente Coordinatore Regionale e Responsabile Lavoro di Sinistra Ecologia e Libertà Sicilia.

“Non solo rappresentano l’ennesimo provvedimento assistenzialista in una regione in cui l’economia attraversa una crisi strutturale, ma sembrano essere, a pochi giorni dal voto amministrativo, una manovra esclusivamente elettorale. Crocetta – continuano – dovrebbe preoccuparsi di creare sviluppo stabile e strutturale, investendo le risorse pubbliche per finanziare lo start-up di imprese giovanili e cantieri per infrastrutture reali che rilancino il settore edilizio e ammodernino la rete infrastrutturale regionale. Constatiamo invece come con questo provvedimento si continuino a spendere in modo del tutto infruttifero le risorse disponibili, per opere che avranno ridottissime ricadute in termini di miglioramenti dei nostri comuni e creando nuove aspettative e possibili nuovi bacini di precariato. Per queste ragioni – concludono – chiediamo con forza al Presidente Crocetta il ritiro immediato del provvedimento.”

“Intervento a pioggia per innaffiare la campagna elettorale”. Per il Movimento Cinque Stelle la chiave di lettura del nuovo provvedimento tirato fuori dal presidente della Regione Crocetta per dare lavoro temporaneo a 20.000 persone è una sola: quella elettorale. “Sono quei provvedimenti – afferma il deputato all’Ars, Salvatore Siragusa – che non si possono definire nemmeno tampone, vista la durata brevissima che li caratterizza. Non è in questa direzione che vanno indirizzati gli sforzi per dare respiro all’economia. 50 milioni di euro non sono bruscolini per destinarli ad interventi che non hanno alcunché di strutturale. Bisogna, ad esempio, riavviare il meccanismo dei finanziamenti alle imprese, cosa che, nel nostro piccolo, stiamo portando avanti col microcredito, al cui regolamento stiamo lavorando e che faremo partire il più presto possibile. Certo, le risorse che avremo a disposizione sono limitatissime, ma se gli sforzi del governo si unissero ai nostri probabilmente riusciremmo ad aiutare tantissime piccole imprese e, di conseguenza, tantissime famiglie”.

E Crocetta cosa ha detto?”Trovo tremendamente provinciali le affermazioni dialcuni che in Sicilia considerano gli interventi a favore dei poveri qualeoccasione di spreco. Ovviamente non si ha la percezione della gravità dellasituazione sociale, dei livelli di disoccupazione per le fasce giovanili e pergli ultracinquantenni, non si ha la percezione della drastica diminuzione deiconsumi, anche di tipo alimentare.Tale situazione incide sulla vivibilità delle famiglie – emblematici casi disuicidio accaduti in questi mesi- ma agisce profondamente sulla situazionedelle imprese che chiudono perchè non vendono. Proprio su questa considerazionel’Europa raccomanda le politiche di coesione sociale finalizzate a proteggere isenza reddito ed è proprio per queste motivazioni che l’Italia si staorganizzando – è nel programma di Letta- per creare misure simili a quelle chestiamo avviando in Sicilia.D’altra parte cominciano a partire i primi investimenti, ieri Comiso, oggi ungrande investimento di serre fotovoltaiche, il primo in Europa, l’avvio delpatto dei Sindaci con 5 miliardi e mezzo di fondi europei, l’accordo con leferrovie. Ovviamente chi pensa che lo sblocco dei fondi si traduca subito inlavoro mente, sono necessarie gare, vanno rispettate le procedure. Gli effettimatureranno nel tempo. Nelle more è necessario varare misure eccezionali controla povertà e la disoccupazione, migliaia di famiglie in Sicilia vivono oggisotto la soglia pevertà.A chi parla di misura elettorale, io replico che dopo le elezioni ne faremotanti altri. Nella nuova programmazione del fondo sociale europeo, vogliointensificare le misure per tamponare la crisi e il disagio sociale e tentaredi riavviare lo sviluppo. La politica del mio governo è chiara, aiuti aipoveri, sviluppo e trasparenza amministrativa. Mi pare che stiamo dandorisposte. Solo che gli interventi di sviluppo non si compiono in 6 mesi.Parlare di strumentalizzazioni davanti il dramma dei poveri è squallido.Inoltre non sono interventi a favore delle città in cui si vota, ma di tutta laSicilia. Se dovessimo interrompere l’attività di governo ad ogni elezione,dovremmo smettere di governare. Ciascuno cominci a occuparsi nel proprio ruolodella Sicilia e invece di criticare lavori. Di critici la Sicilia ne ha avutitanti, di operatori di lavoro pochi. Il mio obiettivo è chiaro, lavoro damattino a sera per far uscire la Sicilia dalla voragine in cui è statacacciata, è dura ma ce la faremo. Questo passa a favore di interventi per i piùpoveri”. 

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Redazione Iene Siciliane

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