Regione Sicula e case da gioco: il segretario della Lega per l’indipendenza della Sicilia diffida il Ministro. E scrive alla Corte dei Conti


Pubblicato il 06 Ottobre 2013

Clamorosa iniziativa di Salvatore Emmanuele…di iena antisoprusi

Mentre il governatore di Sicilia Rosario Crocetta e l’assessore al turismo, la bergamasca nata ad Albino Michela Stancheris si sono fermati agli annunci, sul tema del casinò in Sicilia c’è chi fa sul serio. E’ notizia recente che a Venezia si continua a consentire l’attività di case da gioco, a differenza di quanto avviene dalle nostre parti. Per questo il segretario della Lega per l’indipendenza della Sicilia Salvatore Emmanuele ha diffidato il Ministro degli Interni Angelino Alfano “a rinnovare al comune di Venezia la concessione per la continuazione dell’attività da gioco (Casinò) a norma degli articoli 718 e seguenti del Codice Penale. Qualora non ci si attenga alla superiore diffida lo scrivente si vedrà costretto ad adire le competenti Autorità”.

Il segretario della Lega per l’indipendenza della Sicilia (foto accanto) si è rivolto anche alla Procura della Corte dei Conti. Emmanuele ha ricordato che “….non esiste alcuna Legge che in deroga alla norma penale (art. 718 e seg.) possa permettere al Ministro motu proprio e impunemente di dare autorizzazioni anche ai fini della continuazione di una attività illecita (questo avviene a beneficio del Comune di Sanremo, pietra miliare dello scandalo all’italiana, compresi i comuni di Saint Vincent e Campione).Ma, nel contempo, impedendo l’apertura di altre case da gioco, così come è sempre stato per la Regione Sicilia, “evvia l’art. 3 della Costituzione!!!”.”Il segretario della Lega per l’indipendenza della Sicilia, nella missiva alla Corte dei Conti, ha proseguito: “dal 1985 l’esponente attende da parte del Parlamento un legiferato in materia, come ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n° 152/85, promossa anche da parte del sottoscritto, ove la Corte ha statuito che la situazione in atto(allora) non è più sostenibile e che il Parlamento doveva legiferare in tempi brevi, per sanare una situazione insostenibile. Orbene sono trascorsi oltre 30 anni ma il Parlamento a tutt’oggi nicchia e le quattro case da gioco, con l’avallo del Ministro, continuano nella illegalità a svolgere indisturbati la loro attività, in barba alla legge penale.”Pertanto, Emmanuele ha chiesto al Procuratore della Corte dei Conti, essendo nei suoi compiti istituzionali, di “…voler attenzionare la richiesta da parte del Ministero per evitare la registrazione di un atto contro legge, sollevando, quindi, a parte dell’esponente, l’illegittimità dell’atto ministeriale ed assicurando così il rispetto del principio di legalità. Quindi, chiede di attivarsi in tutte quelle iniziative da assumere nei confronti del Ministero dell’Interno, che Ella riterrà opportuno”.Così, mentre il popolo siciliano (nella foto in un suo momento di riflessione)

attende, c’è chi agisce. Malgrado tutto, malgrado la politica parolaia, gli interessi “forti”, i “rivoluzionari all’italiana”.

A proposito, ma non è che il casinò forse è nei pensieri dello “Zio Mario” del viale Odorico?


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