Catania: assemblea ieri al Cnos-Fap di Barriera per preparare lo sciopero di giovedì 16. La Regione collassa il sistema e impedisce di conseguire l’idoneità ai giovani.La denuncia della Cisl:
Senza stipendio da 18 mesi e sulla soglia dell’indigenza. Sono i circa 3600 lavoratori della formazione professionale di Catania; 12mila in tutta la Sicilia. Ieri sera, si è svolta una partecipata assemblea di tutte le filiere, dagli Sportelli multifunzionali, alla formazione ordinaria, all’Offerta formativa integrata (Oif), organizzata dalla Cisl Scuola Catania e dalla Cisl provinciale presso il Cnos-Fap di Barriera per preparare la giornata di sciopero del settore organizzata da Cgil, Cisl e Uil che si svolgerà giovedì 16 maggio a Palermo.
Erano presenti Giovanni Migliore, segretario regionale Cisl Scuola; Giuseppe Denaro, segretario generale Cisl Scuola Catania; e i segretari territoriali della Cisl etnea Maurizio Attanasio e Rosario Pappalardo.
Dall’assemblea è emersa la rabbia, la disperazione, il dolore e la protesta di chi per più di 18 mesi non percepisce lo stipendio e non conosce quale sarà il proprio futuro lavorativo. Un coro unanime di voci che si sono susseguite con gli interventi di tanti lavoratori.
“Abbiamo raccolto le testimonianze di tantissimi lavoratori – affermano Denaro, Attanasio e Pappalardo – esasperati per le precarie condizioni economiche in cui si sono ritrovati, assieme alle loro famiglie, a causa dell’assurda decisione del governo regionale di bloccare tutte le procedure di finanziamento agli enti della Formazione senza un preciso obiettivo o percorso. Una situazione insostenibile che si protrae, per alcuni enti, da più di 16 mesi e che vede interessati più di 12mila lavoratori in tutta la Sicilia a cui occorre dare immediata soluzione”.
“A Catania – aggiungono – i circa 3600 lavoratori del comparto ormai sono agli estremi e tra mille difficoltà vanno ancora avanti. C’è chi ha venduto ogni bene per poter tirare avanti e continua a prestare la propria opera lavorativa pensando anche a quei tanti giovani che frequentano i corsi, anch’essi vittime di questo girone infernale, a cui non può più essere garantito il normale svolgimento dei corsi e il conseguimento delle relative qualifiche”.
“Paradossalmente – sottolineano ancora Denaro, Attanasio e Pappalardo – mentre da una parte si afferma, a più voci, che la formazione è uno strumento utile per dare possibilità lavorative ai giovani e per battere quel triste primato, aggiudicatosi recentemente dalla Sicilia, sul tasso più alto di disoccupazione giovanile rispetto a quello del Paese, dall’altro lo stesso governo regionale collassa il sistema e blocca la possibilità di conseguire l’idoneità a svolgere tante mansioni lavorative ai tantissimi giovani che frequentano i corsi”.
Per i tre dirigenti sindacali, “le drammatiche testimonianze emerse dall’assemblea ci inducono a lanciare un forte segnale di allarme sulla tenuta sociale, perché l’esasperazione sta assalendo i lavoratori che identificano il governo regionale quale responsabile di quanto sta accadendo e che, dinnanzi a un così importante problema socio-occupazionale, non formula alcuna proposta concreta per riavviare il settore e assume atteggiamenti incomprensibili che aggravano ancor di più la fragile condizione del comparto”.
Migliore denuncia che “il sistema regionale della formazione professionale in Sicilia è al collasso”.
“A fronte delle iniziative del governo regionale – continua – che afferma di voler garantire i lavoratori e l’utenza, nei fatti il sistema è bloccato e senza prospettive per il futuro. Le procedure amministrative sono ferme e in fortissimo ritardo, e i lavoratori continuano a vivere in situazioni paradossali pur prestando regolare servizio e sono ridotti al limite dell’indigenza. La lotta dei lavoratori continua con lo sciopero di giovedì 16 maggio, affinché il governo regionale sblocchi immediatamente le procedure di finanziamento che consentirebbero la retribuzione di tutti i lavoratori di ogni filiera e non aprirà i tavoli permanenti di confronto sulle emergenze e sul futuro delle tre filiere, OIF, Interventi Formativi e Sportelli multifunzionali”.
“Chiediamo risposte concrete dal Presidente Crocetta – concludono Denaro e Attanasio – per giungere presto a un accordo contenente le linee fondamentali per riformare il sistema che, attraverso il nuovo accreditamento e una migliore finalizzazione delle progettualità, garantisca un servizio al mercato del lavoro, ai cittadini e ai giovani siciliani, assicurando anche la continuità occupazionale. Altrimenti, metteremo in campo ogni azione di protesta legittima e ci appelleremo a ogni organo istituzionale, per far prevalere i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini che in questa vicenda sono parte lesa tanto quanto i lavoratori, poiché viene tolto il diritto allo studio e alla formazione”.
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