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Regione Sicula e nomine, Codacons: esposto sui 12 capi di gabinetto decretati da Crocetta
Pubblicato il 15 Luglio 2013
Interessati la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti di Palermo…
Oggi il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Corte dei Conti della Regione Siciliana per l’accertamento delle responsabilità riguardo la nomina da parte del Presidente della Regione Crocetta, di dodici capi di gabinetto.
Secondo quanto emerso dalle testate giornalistiche sembrerebbe che dodici dirigenti degli uffici degli assessorati e quello della presidenza dell’attuale governo della Regione Siciliana sarebbero stati nominati in maniera illegittima, poiché, in particolare, i capi di gabinetto che ricoprono il ruolo non rispetterebbero la legge regionale 10/2000. Difatti, il capo di gabinetto è nominato tra i dirigenti di livello non inferiore alla seconda fascia, ma tutti i capi di gabinetto in carica sarebbero stati nominati tra i dirigenti di terza fascia. Peraltro, solo taluni di tali dirigenti risulterebbero vincitori di regolare concorso.
Tale condotta, se confermata, sarebbe palesemente illegittima e potrebbe condurre ad individuare la commissione di diverse fattispecie di reato da parte della Procura della Repubblica di Palermo. La legge 10/2000, afferma una nota del Codacons, stabilisce che “per l’esercizio delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo e per la collaborazione all’attività politica, il Presidente della Regione e gli Assessori si avvalgono di uffici posti alle proprie esclusive dipendenze, coordinati da un dirigente di livello non inferiore alla seconda fascia. Se quanto riportato sui giornali dovesse essere confermato dalle indagini si determinerebbe la denuncia per abuso d’ufficio ex art. 323 codice penale. Quanto riportato sui giornali, afferma il Codacons, merita un approfondimento di indagine da parte della magistratura per rassicurare l’opinione pubblica sul comportamento del Presidente della Regione.
Il Codacons intende evidenziare le eventuali responsabilità di coloro che, a causa del mancato rispetto delle norme di legge, hanno conseguito incarichi dirigenziali in modo illegittimo cagionando gravi danni alle casse regionali e a quanti avrebbero davvero avuto il diritto di accedere a quel determinato ufficio.
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