Regione Sicula e “Rimpasti di Potere”: Marino e la fine corsa nella giunta regionale

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di Iena Milionaria AntiSautafossi

Qualche giorno addietro si è appreso dall’Ansa che l’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, ha chiesto un risarcimento danni da 500 milioni di euro alle Associazioni temporanee di impresa (Ati) che avrebbero dovuto realizzare quattro termovalorizzatori nell’Isola.

La gara indetta nell’agosto 2002, Presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro, nella veste di commissario delegato all’emergenza rifiuti ed aggiudicata nel 2003. Gli impianti dovevano sorgere a Palermo, Casteltermini, Augusta e Paternò. Nel luglio 2007, la Corte di giustizia del Lussemburgo, annullò la gara perché in contrasto con la normativa Europea. Qualche mese fa un’inchiesta del Sole 24 ore, ha accertato la madre di tutte le tangenti, a tre cifre, per milioni di euro. Pare addirittura che le tangenti fossero state già elargite.

È di assoluta evidenza che la richiesta di risarcimento dell’assessore Marino farà,” annurvuliari”, sempre più, i capoccioni di Confindustria. Non ci sono dubbi che essendo il Consorzio Asi di Palermo, una delle imprese del raggruppamento a cui il dottor Marino ha chiesto i 500 milioni di risarcimento, il livello dello scontro si alzerà sempre di più . Non possono sussistere dubbi che questo sarà lo scontro finale, tra il dottore Marino e Confindustria, a nostro avviso l’assessore avrà la peggio e sarà tirato fuori dal Governo a furor di Confindustria.

Anzi crediamo che la mossa dell’Assessore Marino debba interpretarsi come un assist al Presidente Crocetta per alleviare l’imbarazzo istituzionale della fine corsa Marino, anche per quanto apprendiamo da LinkSicilia quotidiano on line .

Ci informa la Redazione di LinkSicilia “che l’Asi di Palermo, gestita dall’Irsap, l’ente guidato da Alfonso Cicero, notoriamente vicino alla Confindustria Sicilia di Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro, si è costituita in giudizio davanti al Tribunale civile di Milano, proprio contro la Regione siciliana, nello specifico, contro l’assessorato all’Energia, guidato da Nicolò Marino.

“L’Asi (Area d sviluppo industriale) – continua LinkSicilia – era socio minoritario di una delle imprese che avrebbe dovuto realizzare il termovalorizzatore a Palermo. Si ritiene estraneo da qualsiasi resonsabilità perché “ha solo messo a disposizione i terreni su cui avrebbe dovuto sorgere l’impianto”. E reclama un risarcimento dei danni i subiti dal Consorzio per il mancato utilizzo dell’area.

Secondo quanto riporta l’Ansa, – conclude LinkSicilia – l’avvocato dell’Asi di Palermo è Antonio Fiumefreddo di Catania, il cui nome viene fatto in questi giorni come possibile assessore nella nuova Giunta Crocetta, su indicazione dei Drs, in particolare del deputato catanese, Marco Forzese.”

Che aggiungiamo noi, Marco Lucio Forzese di questi tempi assurge al centro di tutti i crocevia politici Regionali, manco fosse Giuseppe Alessi . Ne ha fatta di strada il deputato Forzese, dal congiuntivo balbuziente e una laurea in sociologia presa a Roma negli anni novanta, forse perché a Catania non c’era la facoltà di Sociologia? Comunque ci farebbe piacere, evitando anche maliziose dietrologie vedere il pezzo di carta conseguito dall’onorevole.

La nostra intuizione del fine corsa Marino, è avvalorata dal fatto che sarebbe veramente singolare che due Assessori della Giunta Crocetta ( Marino e Fiumefreddo) colleghi a Palermo, si ritroverebbero su fronti opposti nel Tribunale di Milano.Ma l’incompatibilità è un istituto ormai desueto? Solo qualche giorno e vedremo se abbiamo avuto la giusta intuizione.

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Redazione Iene Siciliane

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