L’associazione di tutela dei consumatori grida allo scandalo! Ecco il comunicato..
Ancora senza esito la penosa vicenda dei 21 giornalisti della Regione Siciliana che sono stati licenziati dal Presidente Crocetta perché troppo numerosi in un momento in cui è necessario ridurre le spese. Il Codacons si schiera a favore dei giornalisti che di fatto sono rimasti senza stipendio in attesa della conclusione di una complessa vicenda giudiziaria presso il Tribunale del Lavoro di Palermo.
E’ opportuno tenere presente che dopo i ricorsi presentati per ottenere la riammissione in servizio la questione è adesso sospesa in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Il Giudice del Lavoro, infatti, su richiesta della stessa Presidenza della Regione, ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale per la pronuncia di legittimità della legge regionale 79 del 1976 che ha regolato il rapporto di lavoro tra la Regione e i dipendenti dell’Ufficio Stampa. E’ stata la stessa Regione a invocare la illegittimità costituzionale della norma, praticamente rinnegando se stessa perché chiede che sia pronunciata la illegittimità di una propria legge che per quasi 40 anni è stata regolarmente applicata.
Bisogna pure tener presente, afferma il Codacons, che la legge 150/2000 rende obbligatoria l’attività degli uffici stampa presso tutta la pubblica amministrazione italiana. Cosa comporterà il giudizio della Corte Costituzionale? Se la Corte dovesse rigettare il ricorso i 21 licenziati dovranno essere riammessi in servizio e avranno diritto a tutti gli arretrati e al risarcimento del danno con enorme spesa quindi a carico delle casse regionali.
Se la Corte dovesse accogliere il ricorso di incostituzionalità i giornalisti non sarebbero più riassunti, ma sarebbero in grado di chiedere il risarcimento del danno per essere stati titolari di un contratto stipulato da un soggetto (la Regione) che non aveva titolo. La questione è quindi, afferma il Codacons, complessa e in ogni caso la Presidenza della Regione non ne esce bene. I giornalisti improvvisamente licenziati (erano dipendenti e non consulenti esterni) si trovano da mesi senza lavoro e senza stipendio pur essendo titolari di un contratto. La vicenda è nel silenzio, i mesi passano senza che nessuno spenda una sola parola come se con il licenziamento sia già stata messa la parola fine.
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