Ennesima pagina dell’ “epopea legalitaria” di Confindustria. Che comanda nella Trinacria.Grazie ad un governatore- macchietta e al “sonno” di quelli che oltre l’odio per Berlusconi non vedono nulla…di iena antibluff marco benanti
A rileggere quanto disse in piena “Battaglia per Fontanarossa” nel luglio del 2012, ad Ivan Lo Bello bisognerebbe dare il “premio alla coerenza”. Ecco quanto disse allora…
Quello che esprime il vicepresidente nazionale di Confindustria non è solo una cultura -ormai dominante- ma è proprio una sorta di “modello”, che si ripropone -fatalmente, per chi non ci sta- di fronte ai pochi ostacoli che gli industriali hanno da tempo in Sicilia e nel resto dell’Italietta.
A distanza di un anno (allora Fontanarossa fu alla fine consegnata agli industriali dall’apposito Crocetta), il senso più profondo di questo “modello” lo ritroviamo nella pagina di oggi di “Repubblica Palermo”.
Perchè adesso, c’è un “ostacolo”, uno nuovo: le nomine dell’Irsap (l’ “appetitosa” ex Asi) che l’Ars -addirittura!- vorrebbe fare in autonomia, senza ascoltare le “sirene confindustriali”. O meglio senza ascoltare le ire -tutte legge ed ordine- del “cameriere politico” Crocetta. Cose da pazzi, cose da democrazia! E allora, che spunta?
Un’intervista dove Lo Bello (con alle spalle il “Quarto Stato”) ripropone tematiche di allora, del luglio del 2012: quella politica che non va, la “denuncia” (a modo suo) del “clientelismo” e di altre nefandezze, insomma di quello che non va nella politica (sempre secondo lui). La “soluzione”? “…La politica colga questa sfida: lasci lavorare l’Irsap, accetti di controllare e non più di gestire…” Lo Bello dixit.
Avete capito? La politica, insomma, tolga il disturbo, che arrivano i “buoni, antimafiosi, legalitari” industriali. E tutti vivranno felici e contenti. Sembra vero.
Naturalmente, per chi non ci sta, prima o poi, arrivano accuse -sul piano personale- di “vicinanze paramafiose” o simili: stavolta è successo al capogruppo del “M5stelle” Giancarlo Cancelleri da parte dell’ uomo sostenuto da Confindustria per la Presidenza dell’Irsap, cioè Alfonso Cicero. Tutto magicamente. Tutto secondo un “copione”, o meglio secondo un “modello” che ha ampiamente stufato. Anche perchè l’arroganza deve avere un limite, anche nella “terra di nessuno” che è oggi la Sicilia.
Non mancano poi “prelibatezze dolciarie lobelliane” come questa, nell’intervista di oggi: “non credo ai complotti. Ma certo in questa fase vedo un accanimento, una forte contrapposizione nei confronti di Crocetta. Mentre c’è stata tolleranza verso l’esperienza del governo Lombardo, sicuramente controversa”. Talmente controversa che Confindustria ebbe tre assessori di sua matrice nell’esecutivo Lombardo!http://www.ienesiciliane.it/cronaca/5421-sicilia-economia-e-politica-l%E2%80%99-%E2%80%9Coperazione-verita%E2%80%9D-di-ivan-lo-bello.html
Una pagina da mettere in archivio questa intervista di Lo Bello, da non perdere. Per capire dov’è precipitata la Sicilia e la società italiana: una società dove si continua a maledire la politica, dove i partiti non vanno, non vanno le istituzioni. E cosa resta in questo “deserto”? Resta l’economia, gli interessi, senza mediazioni di sorta. Che s’impongono. Punto.
Il “Paradiso” degli industriali da qualche secolo.
Peccato vedere il mondo della sinistra di una volta restare, in larga parte, in silenzio, di fronte ad una simile arroganza. La politica nel suo complesso sta a guardare, con un silenzio che fa paura. Naturalmente,poi, per gli “analfabetici politici” c’è sempre qualche slogan “antiberlusconiano” con cui miseramente esprimersi.
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