Sulla vicenda del porticciolo di Ognina che ha visto sabato scorso una grande manifestazione di associazioni, partiti e cittadini, interviene Angelo Villari, presidente dell’ associazione “Comuntà in progresso”: “La numerosa presenza di tantissime cittadine e cittadini, associazioni, forze politiche di opposizione, alla iniziativa di protesta contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina, rappresenta la volontà […]
Regione Sicula vs Stato italo-americano, Muos: Crocetta smentisce il Ministero della Difesa!
Pubblicato il 26 Aprile 2013
Nuovo “capitolo” dell’incredibile vicenda che va avanti nella “nevrosi” del Potere, che vuole fare quello che vuole… Peccato che il presidente della Regione Siciliana, a norma dell’articolo 31 dello Statuto Siciliano, ha queste prerogative:
“ARTICOLO 311. Al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione amezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, perl’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiederel’impiego delle forze armate dello Stato.2. Tuttavia il Governo dello Stato potrà assumere la direzione dei servizi dipubblica sicurezza, a richiesta del Governo regionale congiuntamente al Presidentedell’Assemblea e, in casi eccezionali, di propria iniziativa, quando siano compromessil’interesse generale dello Stato e la sua sicurezza…”di iena antitruffa
La vicenda sul Muos è ormai una drammatica farsa. Dove si gioca sulla pelle della popolazione. Che non conta nulla.
E il governatore non utilizza i poteri che gli riconosce lo Statuto: vergogna!Oggi sono arrivate dichiarazioni “di fuoco” di Saro Schiumazza Crocetta:
“Il ricorso al Tar da parte del Ministero della Difesa è totalmente infondato e non rispetta l’accordo col Governo nazionale. Trovo veramente singolare che il Ministero abbia deciso di ricorrere al Tar avverso la decisione di revoca da parte della Regione per l’istallazione dell’impianto Muos Niscemi, anche perchè lo stesso Ministro, ha partecipato all’incontro tra i governi regionale e nazionale, che ha deciso la sospensione dell’istallazione delle parabole, subordinando il proseguimento di tali lavori alla realizzazione dello studio sulla salute umana e la valutazione sull’impatto ambientale”.Così Crocetta: il 10 maggio al Tar sarà il momento dell’incredibile ricorso della Difesa (o del Pentagono?) contro le scelte della Regione.“E’ ovvio che, nel redigere quel comunicato stampa congiunto tra i governi – ha affermato il governatore – lo stesso governo nazionale, abbia ammesso che quegli studi sono inesistenti e quindi eventualmente è la Regione siciliana che dovrebbe casomai chiedere i danni, qualora proseguano lavori non autorizzati a Niscemi. Trovo veramente assurdo questo comportamento, e trovo assurdo che un Ministero pretenda da una Regione comportamenti contrari alle normative vigenti. E’ pacifico infatti che, prima che possa realizzarsi qualsiasi impianto industriale, debbano essere effettuati studi sull’impatto ambientale e sulla salute umana”.”Se poi -ha continuato– ci si riferisce al rispetto dei trattati internazionali, siamo completamente fuori strada. Non esiste infatti alcun trattato tra Italia e U.S.A. sul Muos di Niscemi, c’è un accordo politico istituzionale che non ha valore di trattato e che pertanto non è obbligatorio, ma attiene soltanto alle politiche delle buone relazioni. Il diritto costituzionale alla salute, inoltre, è uno dei diritti fondamentali dell’uomo e pertanto, anche gli accordi tra stati assumono valenza minore rispetto a quel diritto”.
“Mi dispiace sinceramente -ha concluso Crocetta- che il Ministero della Difesa abbia fatto un passo indietro rispetto accordi con il governo, e che lo faccia in una fase in cui l’attuale governo, è alla fine del suo mandato. Difenderemo gli interessi dei siciliani, confido nella giustizia, poiché non si può imporre a nessun territorio, di accettare istallazioni di alcun tipo, senza garantire il rispetto e la tutela della salute umana”.
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