RELIGIONE E…DENARI: CURIA CATANIA “AL VERDE” PER IL DEVOTO MORTO. MA IL CENTRO RESIDENZIALE VA!


Pubblicato il 06 Agosto 2014

Senza disponibilità economica per onorare una sentenza nel nome del popolo Italiano, di poco meno di un milone di euro.
Chissà dove troverà i fondi, “Tonaca imprenditrice”, per tirare su il mega centro residenziale(vedi foto) in costruzione sul viale Fleming, di quanti milioni di euro? Uno, due o ancora di di più?

di iene pie e timorate di Dio Ignazio De Luca e Marco Benanti

Sono “tempi duri” per tutti: c’è crisi in tutti i settori. Una sofferenza comune a tanti. La Chiesa catanese viene incontro a tanti. Soggetti bisognosi. Tanto che, quando dal Tribunale è arrivata la sentenza che la condannava, insieme ad altri soggetti, a pagare il risarcimento per la morte del devoto della Patrona cittadina S.Agata, Roberto Calì, deceduto proprio in occasione delle festività del 2004, la Corte d’Appello ha emesso un’ordinanza che sospende provvisoriamente l’esecutività della sentenza.

“Il blocco del patrimonio della Chiesa e delle risorse monetarie comporterebbe l’impossibilità di assolvere alle attività caritatevoli in favore di migliaia di cittadini che giornalmente vengono assistiti”.

Con questa motivazione il presidente della Corte d’appello di Catania, Alfio Scuto, ha emesso un’ordinanza che sospende provvisoriamente l’esecutività della sentenza con la quale la terza sezione civile del Tribunale aveva condannato ad un maxi risarcimento l’Arcidiocesi, il Comitato dei festeggiamenti agatini e il ministero dell’Interno, per la morte del devoto di S. Agata, Roberto Calì, travolto dai fedeli in corsa sulla salita di Sangiuliano, nell’edizione 2004 della festa.

Il risarcimento sarebbe dovuto essere immediatamente esecutivo, ma i legali dell’ Arcidiocesi hanno presentato, il 3 luglio scorso, una richiesta di “inibitoria” dell’esecutività della sentenza. Nell’istanza avevano chiesto anche che la Corte d’ appello accogliesse la sospensione immediata dell’ esecutività della sentenza in attesa dell’ udienza dell’ inibitoria. Il presidente della Corte d’ Appello Alfio Scuto, ha accolto la loro richiesta “congelando” tutto.

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Veramente commovente. Nel frattempo, abbiamo scoperto che sta nascendo a Catania, al viale Fleming, all’angolo quasi della circonvallazione (vedi cartello), un centro residenziale. Committente? L’Arcidiocesi! Si vede che la crisi si fa sentire. 

Forse meno le “Crisi di Coscienza”?

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aggiornamento

L’avv. Salvatore Ragusa, che nel grado di appello rappresenta tutti i familiari, genitori, sorella, moglie e figli del defunto Calì, ci ha informato che proprio qualche giorno fa (decisione depositata in cancelleria il 4 agosto), la Corte d’Appello di Catania, sezione feriale (Presidente Quartararo) ha revocato la sospensione e respinto la richiesta di “inibitoria”.  

 


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