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Report e l’ “ossessione antisocialista”
Pubblicato il 21 Gennaio 2021
Report è uno dei programmi d’inchiesta che reputo più validi e documentati della Rai. Sorprende e stupisce, quindi, che spesso si lasci andare nelle trasmissioni d’inchiesta ad analisi, deduzioni e notizie non suffragate da evidenze certe scivolando in ipotesi superficiali e infondate. Da sottolineare in tal senso nella puntata sulla trattativa Stato Mafia che si sia consumato uno strappo pesante non veritiero quando si è accennato ai presunti referenti politici della mafia prima del 1992.
Infatti ad un certo punto della trasmissione si afferma che Totò Riina avrebbe deciso di rompere con i partiti della Dc e del Psi referenti della mafia. In questo caso non si esibisce nessun dato, ci si limita ad una battuta assai difficile da digerire poiché scredita la storia di chi in questi partiti si è anche battuto contro la mafia. Si tenta in tal modo di fare passare una tesi o teorema di vecchia propaganda politica non suffragato da nessuna prova specifica e non indicando nessun nome coinvolto a pieno titolo. Naturalmente è assodato che la mafia ha sempre cercato alleanze e coperture nel mondo politico per rafforzare il suo potere di controllo nel territorio e per esercitare un dominio economico illecito. Però bisogna esser più puntuali e rigorosi quando si fanno inchieste con affermazioni di tale portata, che implicano fatti specifici da riportare, episodi precisi da descrivere e, quindi, si deve evitare di cadere nella mera propaganda contro alcuni partiti politici del passato.
Era auspicabile e opportuno da parte dei giornalisti di “ Report” rendere noti i documenti o gli atti processuali su cui ci si basa per una ricostruzione di tale natura così grave e pesante. Naturalmente non lo si è fatto poiché non vi sono sentenze giudiziarie che mostrano questi patti. Ci sono certamente fatti acclarati di politici condannati per rapporti con la mafia e naturalmente nessuno può escludere che singoli esponenti di tutti i partiti possano avere mantenuti contatti con i mafiosi. Ciancimino era sicuramente un mafioso e Lima era colluso con Cosa nostra. Questi fatti risultano confermati da processi. “Report” ha omesso pero alcuni altri dati inconfutabili. Non risulta che ci furono referenti socialisti di Cosa nostra che abbiano stabilito patti con i mafiosi. Parlare di referenti politici significa però chiamare in causa interi gruppi dirigenti, persone in carne e ossa che avrebbero svolto il ruolo di mediatori ed interlocutori con la realtà mafiosa. La triste storia della Sicilia riporta invece tanti omicidi eccellenti di sindacalisti in gran parte socialisti che si opponevano proprio ai mafiosi.
Rosario Sorace.
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