Resa dei conti nel Pdl siciliano, Cascio lancia un siluro a Giuseppe Castiglione:”quando una squadra perde si cambia allenatore”

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di iena a cinque stelle

“Quando una squadra perde si cambia l’allenatore dunque bisogna cambiare i vertici regionali del partito”. Siamo alla resa dei conti all’interno del Popolo della Libertà siciliano con il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che si scaglia, senza nominarlo, contro Giuseppe Castiglione, attuale leader regionale del partito fondato da Silvio Berlusconi e oggi guidato da Angelino Alfano, uno dei principali sponsor di Giuseppe Castiglione. In teoria i coordinatori del Pdl isolano dovrebbero essere due, ma di Mimmo Nania al momento, dalle nostre parti, non se ne ha notizia. Parole forti quelle di Cascio che non possono prestarsi ad equivoci, tanto che ribadisce il concetto: “Non c’é una soluzione alternativa all’azzeramento delle leadership nel Pdl. Non voglio dare giudizi sulla guida del partito, perché sarebbero giudizi su una o due persone, dico solo che abbiamo sbagliato tutti – ha aggiunto – e ognuno ha la sua quota parte di responsabilità”.

Sul blog del Popolo della Libertà siciliano, ecco il parere dei big regionali del Pdl. Giuseppe Castiglione: “Non è una interpretazione, ma parlano i numeri. Certo non siamo felici del risultato finale, ma non possiamo non considerare che ha pesato la situazione nazionale, l’appoggio al governo Monti, l’astensionismo. E la legge siciliana, che avevamo già detto avrebbe finito con il disaggregare non con il compattare. Ma non penso si possa parlare di crisi del partito in Sicilia. Piuttosto ripartiamo da quelle scelte di sindaci che hanno vinto, e dalle lezioni prese, per esempio a Palermo, dove non è passata la percezione del candidato giovane e di rinnovamento”.

Salvo Pogliese, deputato regionale catanese: “La situazione impone una riflessione a tutti. E’ chiaro che chi immagina una situazione ferma alla felice ed irripetibile stagione del 61 a 0 sbaglia. Allora si poteva candidare chiunque e chiunque vinceva. Oggi non è più così, per questo da tempo dico che bisogna passare per la scelta dei candidati dalle primarie, strumento importante e di prima verifica popolare. Nell’area ex An c’è, com’è noto, un dibattito articolato, tra chi pensa di cambiare percorso e chi ritiene, invece, importante andare avanti su questa strada. Ma a condizioni certamente diverse”.

Anche il segretario nazionale Angelino Alfano sotto tiro? “Se c’è qualcuno che vuol farlo – ha detto il senatore Pino Firrarello – dovrebbe vergognarsi, avere un po’ di pudore e ripensare a quanti errori ha commesso. E ritirarsi a vita privata. Noi oggi dobbiamo puntare a riunire i moderati e ad interpretarne le esigenze. Mettendoci magari un po’ di umiltà”. “Solo un pazzo può dare colpe ad Alfano – aggiunge il deputato ragusano Nino Minardo, ma anche noi dobbiamo cambiare rotta. Troppi annunci e poca sostanza e la gente oggi è davvero stanca”

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, ha colto l’occasione per sottolineare che non vuol correre per la presidenza della Regione Siciliana: “Non mi candiderò alla presidenza della Regione, non ci penso nemmeno e condivido le dichiarazioni di Micciché quando dice che deve esserci un progetto inclusivo, che tende ad includere tutti i moderati, non lo condivido invece nella parte in cui sostiene che questo progetto funziona solo nella misura in cui lui è il candidato alla presidenza della Regione. Se ci si siede al tavolo immaginando che una delle condizioni più importanti è già opzionata partiamo con il piede sbagliato”.

 

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Redazione Iene Siciliane

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