di Iena Anti Antimafiosa marco benanti
Effettivamente con quel taglio di capelli e quella parlata non esattamente da “Leonardo Da Vinci” per quelli della “Catania Bene” Riccardo Pellegrino da San Cristoforo è il “perfetto modello” di “carusu” sul crinale o magari oltre del crimine. Volete che la “gente perbene” di Catania possa superare i propri schemi? Magari, un giorno, per guardarsi allo specchio e mettersi paura, guardando dal vivo chi vive nel privilegio e magari si vanta di poter risolvere i propri “problemi” con qualche “amico buono”? Non è il caso, suvvia…
Beh, allora registriamo l’ennesima indagine per 416 ter (scambio politico-mafioso) finita in archiviazione: informiamo che non è la prima volta. E’ successo altre due.
Ma andiamo avanti. A Pellegrino da San Cristoforo (come si dice nella “Catania Bene”) hanno sequestrato il telefono, gli hanno controllati i dati, ma niente: niente boss! Niente coppole (nemmeno un’amante, PerDio!) Riprova la prossima volta? Chissà, come accadeva una volta nelle confezioni dei “chewing-gum”.
Da sei anni circa Riccardo Pellegrino da San Cristoforo è sotto osservazione. Nel frattempo ha fatto il consigliere comunale ed è accaduto anche che abbia fatto comizi nel suo quartiere (notizia di reato, nemmeno lo avesse fatto davanti a piazza Verga).
Però, ha un processo in corso per voto di scambio semplice: avrebbe pagato (in totale 5 mila euro!) per ottenere voti (ma pare che forse non gli sono nemmeno arrivati! Ma che “malavitoso” sarebbe uno che non si fa portare i voti per cui ha pure pagato?). Però Pellegrino da San Cristoforo ha un amico che porta un cognome “pesante”: Carmelo Mazzei. Di professione “parrinu”, ma con cotanto cognome. E dire che la televisione vaticana gli ha pure dedicato una trasmissione come esempio di vita, come esempio che la mafia non è una “condanna” automatica. Poi c’è la storia del fratello Gaetano, condannato in primo grado: insomma, si direbbe, mettendo tutto insieme, un quadro indiziario senza tema di smentita. Del resto questi “brutti ceffi” mica sono nati in Corso Italia, la strada del “quartiere-bene” dove non si sbagliano i congiuntivi.
Nel frattempo Pellegrino da San Cristoforo ha citato in sede civile l’on. Claudio Fava, insomma è andato contro il “Sacrario” della “Catania antimafiosa”. E ha pure fatto altrettanto per il meglio del giornalismo catanese ovvero contro Antonio Condorelli. Che dire: roba da fare tremare i polsi e le vene. Siamo garantisti sempre, attendiamo l’esito.
Ma, a proposito, a San Cristoforo l’hanno sistemate quattro scuole, quattro posti di lavoro puliti li hanno creati gli “scienziati” dell’ “antimafia” e dei “valori costituzionali”?
“Minacce e, addirittura, aggressioni a mano armata in pieno centro storico a Catania. E’ quanto…
Attiva anche per il 2025 la misura della Regione Siciliana "Straccia-bollo" che consente ai siciliani…
Un traffico complessivo di oltre 23 milioni di passeggeri nel 2024, con un incremento del…
Con la sentenza del 30 gennaio 2025 il Tribunale del lavoro di Catania ha confermato…
COMUNICATO STAMPA DOMANI AL VIA “NOTE IN TEATRO 2025” A Sant’Agata Li Battiati è lo…
S.E. Mons Luigi Renna celebrerà la funzione sabato 1 Febbraio 2025 alle ore 18La Santa Messa…