Rifiuti e malaffare: operazione “Bad Boys” dei carabinieri. Ai domiciliari anche il commissario del Policlinico di Catania. Interviene Rifondazione


Pubblicato il 10 Maggio 2013

Ecco quanto comunicano gli investigatori e la nota della segreteria regionale del Prc:

La compagnia carabinieri di Palagonia ha oggi eseguito un provvedimento custodiale a carico di amministratori e tecnici della società Kalat Ambiente Spa che, nei comuni del Calatino – ambito territoriale Ottimale CT5, si occupava della gestione integrata dei rifiuti. Il provvedimento ha colpito anche i responsabili locali delle società AIMERI AMBIENTE SRL ed AGESP SPA affidatarie del servizio di raccolta dei rifiuti. E’ in corsa la notifica di informazioni di garanzia ad amministratori locali e dipendenti della Kalat Ambiente.

Le ipotesi di reato contestate con la misura cautelare sono quelle di traffico e smaltimento illecito di rifiuti, truffa e frode in pubbliche forniture.L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, è stata condotta con intercettazioni telefoniche e di video-sorveglianza nonché con attività tradizionali quali servizi di osservazione e pedinamento; si ipotizza che la Kalat Ambiente, con la collaborazione dei responsabili locali delle società AIMERI AMBIENTE e AGESP SpA, abbiano frodato i Comuni consorziati, per milioni di euro, attestando fittizie percentuali di raccolta differenziata ( in realtà mai posta in essere), pari a volte anche al 70%.

Le operazioni illegali avvenivano a partire dagli impianti di compostaggio e di trattamento della frazione secca della società Kalat Ambiente siti in territorio di Grammichele. In questi siti venivano conferiti rifiuti di varia natura al solo fine di cambiarne cartolarmente la loro natura o addirittura di farne perdere le tracce miscelandoli tra di loro. Infatti il prodotto ottenuto, attraverso una sistematica manipolazione/miscelazione dei rifiuti, veniva offerto ai vari imprenditori agricoli quale compost di qualità (creando un notevole danno all’ambiente e alle stesse persone).Tali circostanze sono state accertate con consulenza tecnica, disposta nel corso delle indagini. Attraverso documentazione alterata o artatamente compilata si dichiaravano altissime percentuali di raccolta differenziata realizzata nei Comuni del Calatino. In conseguenza di tali “ottimi risultati”, i Comuni vedevano così di anno in anno crescere i costi ( in realtà illeciti ) di conferimento in discarica degli RR.SS.UU e del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti svolto dalla Kalat.La documentazione acquista nel corso dell’attività investigativa ha permesso di accertare che le risorse sottratte ai Comuni, chiamati a liquidare servizi mai forniti e con costi molto rilevanti ( si pensi che per il Comune di Scordia il sovracosto è risultato essere di circa 300.000 euro) ha portato le amministrazioni Comunali ad indebitarsi nei confronti della società Kalat, concorrendo a causare l’ intervento del Governo Regionale che dovrà stanziare una prima tranche di quasi 16 milioni di euro per il risanamento dei debiti.ELENCO DESTINATARI MISURE CAUTELARIARRESTI DOMICILIARI:1) DIGERONIMO Vito, classe 1956, Commissario del Policlinico di Catania, già Presidente del Consiglio di Amministrazione di KALAT AMBIENTE S.p.A.;2) ILARDI Salvatore, classe 1970, ingegnere – responsabile tecnico di KALAT AMBIENTE Srr (nuova società in cui si è trasformata Kalat Ambiente Spa, ora in liquidazione);3) RUGGIERI Vincenzo Demetrio, classe 1972, già responsabile flussi dell’impianto di stabilizzazione di Grammichele;4) STRACQUADANIO Salvatore, classe 1969, responsabile cantieri AGESP S.p.A..OBBLIGO DI DIMORA NEL COMUNE DI RESIDENZA:

1) AGRIFOGLIO Alfio, classe 1954, responsabile regionale AIMERI S.r.l.;2) ALBACHIARA Salvatore, classe 1968, dipendente AGESP S.p.A.;3) BUFALINO Giuseppe, classe 1968, dipendente AGESP S.p.A.;4) CIFFO Vincenzo, classe 1974, già funzionario KALAT AMBIENTE S.p.A.; Questa la nota della segreteria regionale di Rifondazione

L’operazione di fermo giudiziario che ha coinvolto lo staff tecnico, amministrativo e imprenditoriale di Kalat Ambiente, a partire dal suo Presidente Vittorio Di Geronimo, personaggio vicinissimo al governatore Crocetta, dal quale è stato recentemente nominato Commissario straordinario del Policlinico-V.E. di Catania, mette in luce ancora una volta il fallimento e la malversazione creata dalle logiche privatistiche nella gestione dei servizi.

In questo caso si tratta della frode per diversi milioni a danno dei comuni del calatino consorziati in Kalat, con l’attestazione di false percentuali di raccolta differenziata, fino alla attivazione di un processo che, partendo dalla miscelazione illecita dei rifiuti, finiva con il generare un compost che, immesso sul mercato, ha causato gravissimi danni all’ambiente e ai produttori agricoli che lo utilizzavano. Un ruolo determinante nelle attività illecite è addebitato alle società affidatarie dei servizi di raccolta dei rifiuti, la Agesp e la Ameiri, motivate evidentemente da esclusive logiche di guadagno facile, mentre spesso si sono dimostrate poco attente alle rivendicazioni e al rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti. Ancora una volta si conferma l’urgenza di un pieno ritorno alla piena gestione pubblica dei beni comuni. Questa vicenda rende più forti le ragioni del sostegno alla legge di iniziativa popolare sui rifiuti zero. Mimmo Cosentino, segreteria regionale PRC Sicilia”.


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