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Riforma elettorale: a Misterbianco l’on. Nino Di Guardo si corica eletto e si sveglia al ballottagio. Nel pomeriggio torna sindaco
Pubblicato il 08 Maggio 2012
di iena elettorale
La riforma del sistema elettorale ha lasciato col fiato sospeso i candidati sindaci di diversi comuni siciliani. A creare il problema il voto espresso che l’innovazione prevede per i candidati alla carica di primo cittadino: per il quorum vanno conteggiate anche le schede valide nelle quali non si attribuisce il voto a nessun sindaco? Prima sembrava di no, poi di sì, infine l’assessore regionale agli Enti Locali, Caterina Chinnici, dopo aver convocato un pool di esperti, ha ribadito che per i sindaci si conteggiano solo le schede in cui è espresso il voto per un candidato sindaco. Stesso discorso per il consiglio comunale.
Così c’è stato chi, come il primo cittadino di Misterbianco Nino Di Guardo, si è coricato certo della vittoria al primo turno, per svegliarsi al ballottaggio e, infine, ritrovarsi sindaco eletto in prima battuta nel pomeriggio dopo l’intervento sull’interpretazione operato dal competente assessorato.
Dopo una “confusione comprensibile sull’interpretazione della legge 6/2011 alla prima applicazione in questa tornata elettorale – ha spiegato l’assessore alle autonomie, Caterina Chinnici – è stato ribadito che deve essere computato il totale dei voti validi espressi a favore del sindaco”. In particolare “il conteggio dei voti e il calcolo delle percentuali avviene con modalità separata, i voti attribuiti alle liste sono calcolati al fine della determinazione delle percentuali dei voti, separatamente dai voti espressi per i sindaci”.
In pratica, per fare l’esempio di Palermo, la percentuale sarà calcolata computando i circa 220 mila voti attribuiti ai candidati sindaco e non anche le altre centomila schede che, pur contenendo un voto valido per il consigliere comunale, non ne avevano alcuno per il sindaco.
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