di Iena incavolata
Ospitali sì, ma le nostre radici non si toccano. Ha dell’assurdo quel che è accaduto in una scuola elementare palermitana: alcuni genitori denunciano la rimozione dall’atrio dell’istituto di un quadro raffigurante la Madonna, opera che sarebbe stata tolta sol perchè una mamma di religione musulmana ha protestato con la preside sostenendo che la sua bambina ne avrebbe subito una discriminazione religiosa.
La nuova dirigente del plesso “Andrea Sole” di Borgo Molara, la dott.ssa Melchiorra Greco, ha anche disposto che di argomenti religiosi si parli soltanto nelle ore di religione, proibendo che si recitino preghiere e si festeggino Natale e Pasqua.
Assurdo ma vero! Se uno di noi si fosse permesso di avanzare un’istanza simile in una scuola musulmana lo avrebbero quantomeno espulso dal paese, se non spedito in galera.
I genitori non ci stanno e si sono riuniti in una saletta del plesso per affrontare la questione. “Vogliamo – dicono – che i nostri figli mantengano la loro identità culturale e religiosa”. E preparano un documento da inviare alla curia locale.
La preside, che dirige cinque plessi per un migliaio di alunni, s’è difesa sostenendo che “la mamma della bambina musulmana ha soltanto rivendicato il diritto di non aver impartiti insegnamenti cattolici. Sono garante di un’istituzione che deve vedere tutti egualmente rappresentati. Avevo persino pensato di realizzare un angolo interreligioso”.
Orbene, siamo curiosi di vedere che posizione assumeranno il provveditorato agli studi, l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e il ministero competente. Non si può pensare che la nostra calorosa ospitalità, forse la più sincera e leale tra i popoli del mondo, possa essere confusa con il mancato attaccamento alle nostre tradizioni, alle nostre radici, alla nostra fede.
E no, preside, secondo noi delle ienesiciliane, lei ha toppato! Ha dato uno schiaffo a quel poco che tiene ancora insieme l’Italia dopo i continui attacchi all’unità nazionale perpetrati dalla Lega Nord che è arrivata al punto di disconoscere l’Inno d’Italia. Un’Italia divisa, senza identità, senza un credo, rappresenterebbe un terreno fertile per quei popoli che volessero culturalmente e religiosamente colonizzarla. Ci ripensi!
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