Tempo di elezioni e si torna a parlare dell’esponente di Sel in Sicilia: appello di intellettuali di vaglia. Ma in democrazia non è il popolo che sceglie?di Iena Politica, Marco BenantiL’ultima volta che si è candidato in Sicilia è stato un risultato eclatante: meno di duecento voti e consiglio comunale di Catania “sfuggito” per un nonnulla. Era il giugno del 2008.Claudio Fava, scrittore, sceneggiatore, volto di tanti convegni e conferenze “antimafia” (l’ultima volta che lo abbiamo visto a Catania era con l’immancabile Ivan Lo Bello) è candidato alla Presidenza della Regione. Lo ha dichiarato lui. Dicendo che è una candidatura senza partiti. Ma lui non è di Sel?Comunque, accanto allo sceneggiatore un nutrito gruppo di intellettuali, fra cui giuristi, artisti, cantanti, attori. Che hanno lanciato una appello che riportiamo:
“APPELLO A CLAUDIO FAVA DALLA SOCIETÀ CIVILE A CANDIDARSI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIAPalermo, 8 giugno 2012. Di seguito l’appello di intellettuali e personalità della società civile a Claudio Fava.”Le prossime elezioni regionali in Sicilia rappresentano l’occasione per un riscatto civile e politico dell’isola. Dopo l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il presidente Lombardo e la condanna definitiva del suo predecessore Cuffaro, le siciliane e i siciliani hanno il dovere e l’opportunità di voltare pagina restituendo limpidezza alla politica e buon governo alle istituzioni regionali.La Sicilia merita un’altra politica e un altro futuro.Con questo spirito noi chiediamo a Claudio Fava, per la sua storia personale, l’impegno civile e la lunga militanza nella lotta contro la mafia, di candidarsi alla Presidenza della Regione Sicilia.”Pina Maisano GrassiGustavo ZagrebelskyDacia MarainiLeo GullottaNando Dalla ChiesaGiuseppe FiorelloEmma DanteLetizia BattagliaMoni OvadiaRoberto AndòNino FrassicaFranco BattiatoNinni Bruschetta”Insomma, davvero un evento. Qualche buontempone, visto le doti universalmente riconosciute di sceneggiatore, si è chiesto se siamo sulla scena di un film, magari del “Grande Fantasma”; altri propendono per un più prosaico “Chi l’ha visto?” paratelevisivo. Anche perchè non si capisce di quale consenso -riscosso lavorando duramente sul territorio e non declamando da centinaia di chilometri- si possa vantare lo sceneggiatore in questione.Già perché di Fava, da tempo, in Sicilia si sono perse le tracce. Dopo le mirabolanti stagioni da segretario regionale dei Ds (scelto e “recapitato” da Walter Veltroni), da europarlamentare, da consigliere comunale a Catania (per la serie “chi l’ha visto”, appunto), ora è tempo di regionali. Nel frattempo, per chi ha memoria, rammentiamo, fra l’altro, lo sprezzante atteggiamento verso i quattro “pazzi” del “Caso Catania”, la difesa della Procura della Repubblica di Catania guidata da Mario Busacca, il solito e vecchio “stile” verso chi non osanna il capo. In mezzo un “diluvio” di parole.Ma soprattutto, ricordiamo il nulla o quasi di fronte al dramma di Catania, di quella città che un grande siciliano, come Pippo Fava, amava. Ma amava davvero.
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