Rischio sisma a Catania: “Giovane Italia” chiede al sindaco Stancanelli di agire prima che sia troppo tardi

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C’è da non abbassare la guardia, i pericoli potrebbero essere dietro l’angolo….a cura di Iena Vigilante

L’ennesima scossa di terremoto che sta mettendo in ginocchio l’Emilia Romagna solleva – ancora una volta – preoccupazioni sul destino di Catania, da sempre città ad alto rischio sismico.”Giovane Italia Catania” prende posizione chiedendo al sindaco Stancanelli maggiore impegno per far fronte a questa triste ma probabile eventualità. «Catania non è rimasta indifferente alla tragedia dell’Emilia, ma il rischio che corre la nostra città deve servire come monito per agire adesso, non dobbiamo permettere che un eventuale terremoto a Catania si trasformi in una tragedia già annunciata. Soprattutto non ci si venga a raccontare la storiella che eravamo impreparati davanti ad un tale evento perché è adesso il momento giusto per prevenire possibili disastri futuri».Queste le parole del presidente di Giovane Italia Catania, Luca Sangiorgio, che rivolge al sindaco delle proposte di “pronto intervento”: «È assolutamente necessario che il sindaco si attivi, in accordo con Prefettura, Protezione civile e presidente della Provincia, per fare quanto sia in suo potere per mettere in sicurezza la città. La maggior parte degli edifici di Catania ha bisogno di una costante manutenzione che deve partire da strutture pubbliche come scuole ed ospedali. Chiediamo al sindaco di agire su più fronti: in primo luogo con la prevenzione, cercando di reperire risorse – sia tramite bandi che con finanziamenti regionali – finalizzate alla messa in sicurezza della nostra città, ma anche istituendo un piano urbanistico ad hoc che preveda la messa in sicurezza di edifici e strade, vie di fuga e centri di accoglienza. Sarebbe inoltre bello poter incentivare i cittadini che riqualifichino i propri immobili, prevedendo una detassazione.Dal canto nostro ribadiamo massima disponibilità ad aiutare nella campagna di informazione e prevenzione con conferenze e dibattiti anche nelle scuole e nelle facoltà universitarie in modo tale da sensibilizzare maggiormente la cittadinanza, soprattutto i più giovani, affinché non ci si rassegni all’idea che quello che è successo in Emilia o all’Aquila sia la regola. Dobbiamo prendere ad esempio Paesi come il Giappone che da sempre è molto più preparato ad affrontare questa calamità e sa già come comportarsi. Per far questo è necessario che il sindaco coinvolga tutte le categorie professionali e le associazioni e movimenti giovanili, in modo da agire su tutti i fronti necessari per limitare i danni».

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Redazione Iene Siciliane

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