Ristori? Sì, ma chissà quando: Confcommercio sollecita le istituzioni


Pubblicato il 12 Novembre 2020

Nota del presidente di Confcommercio Catania Pietro Agen (nella foto) sul ritardo dei ristori destinati agli imprenditori.

“Confcommercio Catania pur esprimendo soddisfazione per l’avvenuto accredito a favore di numerosi imprenditori di quanto promesso dal Governo a proposito dell’erogazione della seconda trance del contributo “RISTORO”, un aiuto importante, una vera e propria boccata di ossigeno a favore di un mondo economico che sta vivendo una crisi che rimarrà nella Storia, deve pur tuttavia segnalare che, a tutt’oggi, esistono moltissimi casi di operatori che sono ancora in attesa del primo accredito.

 Si tratta di un fatto di estrema gravità, che non può passare sotto silenzio e che rischia di portare al tracollo quelle aziende che, a questo punto, non possiamo che definire “meno fortunate”. Evitiamo che sulla vicenda cali il silenzio, chiediamo al Governo di verificare perché, a tutt’oggi, numerose domande inviate dopo il 15 Giugno u.s. non abbiano ricevuto alcuna risposta.

 Chiediamo al Governo di chiarire, altresì, con assoluta immediatezza, l’iter che le citate imprese dovranno seguire per ottenere quanto dovuto per il primo e per il secondo intervento.

 Ci si dica cosa queste imprese debbano fare. Presentare una nuova domanda rinunciando alla prima? Presentare una nuova domanda ed inviare un sollecito per la prima? Attendere di ricevere la prima, sperando che poi, automaticamente, arrivi la seconda?

Qualcuno parla di carenza di fondi che avrebbe determinato le citate mancate operazioni, considerazione che ci lascia perplessi, non trattandosi di un click day. E’ inammissibile che, in un momento come questo, non ci siano risposte, nessuna comunicazione né di accoglimento, né di diniego, nessuna notizia.

Anche solo contattare l’Agenzia delle Entrate per cercare di ottenere una risposta risulta difficile se non impossibile. Speriamo che si comprenda quanto sia difficile, in momenti come questi, attendere senza notizia alcuna.

II PRESIDENTE

Pietro Agen.”

Lettera aperta a firma della presidente del Terziario Donna Confcommercio Catania Matilde Cifali.

Il suono del silenzio

Il silenzio è diventato ancora una volta assordante.

Dopo una lieve ripresa nei mesi di agosto e settembre, ottobre ci avvertiva già che il silenzio sarebbe tornato.

E cosi la speranza di poter recuperare, seppur minimamente, la stagione perduta, si allontana o addirittura svanisce.

Eppure uno sforzo era già stato fatto. Ci è stato chiesto di investire in misure di protezione quando la liquidità per gli investimenti era a zero a causa dei due mesi di lockdown. Nonostante le forze fossero ridotte allo stremo, ci siamo attrezzati per affrontare al meglio la riapertura e per garantire ai nostri ospiti la massima sicurezza.

Poi la chiusura dei ristoranti, e per noi piccole strutture non dotate di servizio di ristorazione, arriva l’ennesimo duro colpo. Ma non ci scoraggiamo e ci attrezziamo con accordi di delivery. Attrezziamo la sala colazioni in sala da pranzo e cerchiamo di resistere.

Ancora una volta dobbiamo prendere decisioni importanti riguardanti la cassa integrazione per i collaboratori, la sospensione dei servizi dei fornitori. Ancora una volta la filiera dell’attività turistico ricettiva viene abbandonata.

Il nostro paese ci richiede tanti sforzi e sacrifici ma questa richiesta è rivolta solo ad una parte degli italiani.

Quale politica degli “aiuti” si sta adottando?

Ristorare con piccole percentuali di fatturato perso senza guardare i costi fissi e senza considerare il “socio occulto” che ogni impresa ha…ovvero le imposte e le tasse da pagare…non serve, non ci aiuta.

Proprio oggi è arrivato un sollecito per mancato pagamento del canone speciale Rai, canone che ogni struttura ricettiva è costretto a pagare. Anche se quest’anno la tv in camera non l’ha vista nessuno. Anche se nella mia struttura c’è un silenzio assordante!

Per non parlare della presa in giro: rimani aperto ma chiudiamo i collegamenti tra comuni e regioni, mi chiedo quindi per chi e come rimanere aperti!

E se si proponesse un contributo a fondo perduto che coprisse almeno i costi fissi oltre ad un sostegno al reddito?

Questa è solo una proposta, ma spero e auspico altre misure che potrebbero permettere al comparto turistico di rimanere a galla.

Ma soprattutto, la domanda che mi pongo è: perché non è stato ancora adeguato il sistema sanitario per far fronte alla seconda ondata predetta da ben 6 mesi?

Matilde Cifali

Imprenditrice innamorata della propria terra

Presidente Terziario Donna – Confcommercio Catania.”

 

 


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