La totale assenza nel dibattito pubblico di una visione strategica sulla pianificazione e la futura destinazione di molte aree della nostra città è quello che ci preoccupa maggiormente.
Per rendere nota questa preoccupazione avevamo fatto un Appello lo scorso marzo, sottoscritto da 28 associazioni, gruppi e comitati attivi a Catania per aprire un dibattito pubblico sul diritto che noi cittadini abbiamo di essere protagonisti delle scelte che ancora oggi continuano a compiersi sulle nostre teste e a nostra insaputa.
Il lockdown ha fermato tutto, ma la recente notizia del progetto preliminare della nuova Cittadella Giudiziaria al posto dell’ex Palazzo delle Poste ci dà l’occasione per rilanciare quell’Appello.
Non vogliamo tornare nel merito della bellezza o bruttezza dell’opera ipotizzata, né sull’opportunità o non opportunità di realizzarla proprio lì anziché in un altro luogo. Non vogliamo riaffermare il sogno di vederci un parco lineare sul mare o una piazza in stile Piazza Europa “antica”. Vogliamo solo mettere in evidenza una condizione essenziale, imprescindibile e sempre sottaciuta e ignorata: il metodo con il quale si compiono le scelte.
E cioè che il potere esclusivo di esprimersi, di fare proposte, di confrontarsi e infine di stabilire a cosa va destinato un certo luogo, un certo immobile o terreno spetta solo ed esclusivamente al Consiglio Comunale, cioè ai rappresentanti dei cittadini che abitano in quel determinato territorio.
Ignorare questo elemento così ovvio per una democrazia significa compiere un grave errore di metodo che non può in alcun modo essere colmato da nessuna considerazione di merito, cioè neanche se si trattasse del progetto più bello ed «avveniristico» fatto per consegnare «ai catanesi e al mondo uno spazio di straordinario contenuto architettonico e paesaggistico», come enfaticamente ha sostenuto l’altro giorno il Presidente della Regione Siciliana in merito al progetto dell’Ex Palazzo delle Poste.
La democrazia è metodo. Il metodo è tutto. Senza, non c’è più democrazia.
Se vuoi aderire all’Appello e partecipare ad un grande dibattito pubblico sull’Urbanistica a Catania e l’emergenza democrazia che da troppi decenni ormai si porta dietro, scrivi a info@cittainsieme.it oppure su Facebook Messenger.
CittàInsieme”.