Romanzo Comunale, arriva il car sharing con 3 anni di ritardo e coi marchi delle grandi aziende automobilistiche ma il Piano del Traffico di Stancanelli resta inattuato!

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di iena antibluff Marco Benanti 

Premesso che il progetto del Car sharing è marginale e non risolutivo senza l’attuazione di tutti gli interventi previsti dal Piano Generale del Traffico Urbano di Catania voluto da Stancanelli, questo lunedì mattina nel set cine-fotografico di Palazzo degli Elefanti andrà in scena la pantomima del car sharing, in una “sobria” conferenza stampa voluta dal Podestà(anche questa a porte aperte, perché quella blindata con le “regole” doveva essere quella sui debiti…) per mettere il cappello sopra le macchine e gli scooter “rossi”.

In realtà, il car sharing è finanziato, nell’ambito del PON SMART CITIES, oltre 200 milioni di euro decretati ed utilizzabili dall’attuale giunta Bianco ma che non si ha notizia che fine abbiano fatto. Ebbene, solo dopo tre anni siamo di fronte a un car sharing dato in concessione a privati (potenti) che utilizzeranno mezzi a combustione tradizionale.

Certo, sarà pur sempre qualcosa ma i catanesi e i giornalisti dovrebbero fare attenzione che questi privati che espongono i loro mezzi non sono benefattori, ma imprenditori interessati e mettono comunque le mani nelle nostre tasche ed espongono i loro marchi. E comunque rimane il fatto che questa iniziativa, non ha nessun valore di concretezza reale per la mobilità cittadini se si continua a non attuare il Pgtu realizzato dal lavoro dell’ingegnere Giacomo Guglielmo e dall’ex assessore Santi Cascone, e approvato dalla giunta Stancanelli e dal precedente consiglio(e mai utilizzato) che avrebbe reso Catania un modello per la mobilità.

Quel documento, cancellato dalla giunta bianchista come retaggio del passato, infatti oltre al BRT1 e alla pedonalizzazione di piazza Duomo(fatte prima dell’avvento della “nuova primavera”) si sarebbero dovute realizzare altre 3 linee BRT che avrebbero garantito ad ogni catanese un bus ogni 10 minuti al massimo; l’installazione di telecamere per il controllo della ZTL, una rete ciclabile cittadina (e non una singola pista che non ha nessun senso per agevolare la mobilità);la condivisione con i commercianti visto che Catania ha 5000 attività fondamentali per l’ economia locale.

C’erano i soldi e i progetti ma da 3 anni, eppure nulla è stato fatto per migliorare la viablità, anzi il Brt1 di via Due Obelischi è stato distrutto. Forse per provare a dire che ogni cosa che viene fatta è merito degli attuali “manovratori delle ferriere”?  

Chissà, intanto un’altra “manganellata” propagandistica ci viene assestata: plaudite cives! Ancora per quanto?

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Redazione Iene Siciliane

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