di iena al “Bianco’s Party” Marco Benanti
Ha aspettato il suo momento tre anni e finalmente ha potuto dimostrarlo a tutti: giornalisti, addetti stampa abusivi, rappresentanti delle istituzioni, stakeholder (oh yes !), figuranti e comparse varie. Amanda ce-la-fa!
Li ha mesi in riga,tutti, Amanda Jane Succi, regista della storica “giornata istituzionale/familiare” degna delle migliori casate, può essere soddisfatta. A fine giornata, quando erano rimasti solo gli uscieri, i loro colleghi assessori della giunta e le instancabili segretarie è arrivato il pubblico ringraziamento del compagno di vita: “Enzo il Faraone”, Bianco Podestà eterno della Città delle lande catanesi.
Un successo di pubblico(nevvero?) alla faccia dei rosiconi (cit. Licandro), di quel professorino di nome Maurizio e di quel ragazzaccio impertinente di cognome Iannitti, che sono voluti entrare a ogni costo assieme al rappresentante dei Re Magi, Melchiorrre. Splendida splendente la giornata di San Leone, grazie alle prodigiose slide, impacchettate con sincero trasporto dalla compagna del sindaco, Amanda, esperta comunicatrice, professionali come poche nel dare senso a una storia ormai divenuta senza senso: inutile negarlo, la Succi ce- la- fa, anche senza Peppino Idonea, inseparabile “grande amico” (metaforicamente “socio”) prima della sciarra.
Ma ora che lei è la first lady figuriamoci se c’è bisogno del “tipografo-commissario”, autista di vespa e plurincaricato, per fare le cose. Dall’alto della scomoda sede di San Leone, Amanda, con raro spregio del ridicolo, ha diretto i lavori del nulla, provando a fare sembrare tutto come fosse vero, una fatica pazzesca. Probabilmente, agli occhi di Enzo -e del suo smisurato ego- bisognava dare a intendere che in questi tre anni sul “set cinematografico” di Palazzo degli Elefanti fosse accaduto qualcosa.
Insomma, appagare il “Podestà Faraone” (sapreste che fatica con le sue infinite fisime..) vale molto di più di un racconto di Andersen ai bambini prima di andare a letto! Il riposo dalle fatiche è meritato, le noiose paginate del giornale “La Sicilia” sullo sbadigliante evento il giusto riconoscimento di tanto insuperabile successo: Amanda ce-la- fa, ora lo sanno tutti.
Soprattutto i graditi ospiti della festa di se stessi, del racconto di una finzione, di un niente e così sia che questa sfortunata città subisce ogni giorno per la propaganda affannosa del suo lider maximo, bulimico di riconoscimenti. Peccato per quelli che non c’erano.
Anzitutto Mimmo Di Bella (il presunto prestanome di Nuccio Ieni -condannato di recente, in appello, a nove anni per mafia- animatore dell’ “Empire”), a ‘za Rosa (“galoppina” elettorale “rea confessa”), Mimmo Costanzo(ex amico di sempre e già datore di lavoro della stessa Succi), Cosimo Indaco (lo “spedizioniere-commissario” portuale, dichiarato incompatibile), Nanni Zeno(l’ex moglie del Podestà a cui andranno 5 milioni di euro dal Comune a titolo di risarcimento), Salvo Cocina (ex direttore Nu, allontanato perchè si è permesso di applicare la legge), Carmelo Martelli(il geometra dell’Utu accusato di simil-vilipendio per aver detto “no” alle baggianate sulla pista ciclabile). Ma si sa gli assenti hanno sempre torto, a prescindere.
Intanto, Catania e il Comune possono avere fiducia: Amanda, la first lady/comunicatrice, davvero ce-la-fa.
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