Romanzo comunale, Catania, No Pua: “Bianco dimettiti”


Pubblicato il 14 Novembre 2015

nota dagli organizzatori

“RESOCONTO CONFERENZA STAMPA

Stamattina il Comitato ha incontrato i giornalisti in piazza Duomo. Prima d’iniziare la conferenza stampa abbiamo espresso la nostra solidarietà al popolo francese.
Sono intervenuti Giolì Vindigni (Portavoce del Comitato), Matteo Iannitti (Catania Bene Comune), Gianina Ciancio (deputata reg. M5S).
Durante la conferenza abbiamo fatto un breve riassunto delle anomalie che hanno riguardato l’iter del Pua e che sono contenute nei nostri esposti.
Il Pua nasce dal patto territoriale Catania Sud finanziato con fondi comunitari che inizia a muoveri i suoi passi nel 1996.
1) L’area in cui è prevista la realizzazione del Pua è in gran parte Preoasi del Simeto. (Bianco lo sa benissimo!!!!). Per realizzare il Pua, viene ridotta l’area dell’Oasi, così i terreni del Pua non sono più PreOasi un passo indispensabile perché si possa realizzare il piano. Il provvedimento viene fatto nel 2002 dall’assessore Bartolo Pellegrino quello che definiva sbirri e infami i carabinieri ed i collaboratori di giustizia. 2) L’Enac sotto la presidenza di Vito Riggio cambia il progetto di espansione dell’aeroporto che interferiva con la realizzazione del Pua. 3) L’amministrazione Stancanelli cambia il Piano approvato da Scapagnini e lo adegua agli interessi del “Progetto Stella Polare” dopo un ricorso della stessa Stella Polare e di una delle società immobiliari di Ciancio proprietaria dei terreni. 4) Il mancato assoggettamento del progetto alla VAS deciso dall’Assessorato regionale territorio e ambiente durante il governo Lombardo. 5) L’inedito voto del consiglio comunale, e parliamo di un anno fa circa, su un parere del Cru che non piace a Stella Polare e di conseguenza a Ciancio (ricordiamo che il parere del Cru viene stravolto e reindirizzato verso gli interessi di Stella Polare e di Ciancio da alcuni emendamenti presentati dall’opposizione e approvati da tutto il consiglio con alcune astensioni e solo 2 voti contrari).
Da anni il Comitato No Pua ritiene il Piano Urbanistico Attuativo Catania Sud (Pua), uno scempio ambientale, un’idea di sviluppo assolutamente sbagliata e fallimentare, il Pua lo dice il CRU non è un piano urbanistico, ma una lottizzazione detta in parole povere: “una speculazione edilizia”. 
Una speculazione edilizia a favore di Mario Ciancio che ha acquistato i terreni quando avevano una destinazione agricola e dopo l’approvazione della variante urbanistica se li ritrova edificabili e della mafia che è divenuta subito parte “dell’affaire” P.u.a.
Un sistema criminale, secondo gli inquirenti, ripetuto in diverse occasioni (Porte di Catania, Sicily Outlet, Xirumi e via dicendo) Ciancio acquista terreni agricoli, poi, tramite politici compiacenti, questi terreni vengono resi, attraverso varianti urbanistiche, edificabili e lui ne trae guadagni immensi. Sappiamo, lo dice Siino, che in Sicilia dietro i grandi investimenti ci sta la mafia, che persegue due interessi, investire denaro sporco per riciclarlo e distribuire i lavori tra le imprese legate alle famiglie mafiose. Spesso, questi interessi mafiosi coincidono con quelli di alcuni grandi imprenditori “insospettabili” che vogliono aggiudicarsi un grande appalto o fare una grossa speculazione edilizia, come nel caso del Pua.
Per la riuscita dell’operazione, mafia e imprese conniventi hanno bisogno di politici accondiscendenti e trasversali che si prestino a portare avanti piani urbanistici, varianti ai piani regolatori e via dicendo. La politica ne trae vantaggi a volte elettorali, a volte d’immagine, spesso entrambi.

Al gradino più basso della piramide troviamo alcuni funzionari pubblici, che ricoprono incarichi importanti per l’espletazione delle pratiche burocratiche inerenti ai progetti, che sono uomini di riferimento dei politici. Lo dimostra chiaramente un’intercettazione nello studio di Ciancio in cui Lombardo garantisce il suo interessamento diretto su l’architetto Zapparata, già capo ufficio tecnico della Provincia e capo della direzione urbanistica del Comune di Catania, per sbloccare alcuni permessi inerenti alla realizzazione dell’affare Porte di Catania. Funzionari, che vari atti dimostrano influenzabili, in vari modi, anche dalle famiglie mafiose.
Se infine ci mettiamo sopra il ricatto occupazionale che, nella nostra terra, ha una forte valenza ci si rende conto perché nella nostra Isola c’è la più grande concentrazione di centri commerciali d’Europa (che poi finiscono, inevitabilmente, per fallire), di strutture congressuali che sono una copia di quelle già esistenti ed inutilizzate, di centinaia di mega strutture ricettive che poi restano vuote, tutto queste costruzioni avvengono con l’assenso di organizzazioni di categoria, sindacati e della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. 
Se analizziamo la fattispecie del Pua l’assoluto e incontrastato monopolio mediatico che l’impero Ciancio ha esercitato sulla Sicilia in generale e su Catania in particolare, ha aumentato i vantaggi che possono ricevere, da una parte la mafia che trae un proprio tornaconto sia dalle capacità persuasive di Ciancio nei confronti dei referenti istituzionali, che dall’apporto che deriva dalla pubblicazione di alcuni articoli o dalle omissioni su fatti o denunce e dall’altra parte i politici che acquisiscono meriti nei confronti di chi con i media può indirizzare il favore popolare e quindi il consenso elettorale. 
Oggi sappiamo che la società “Stella Polare” ha avuto tra i soci fondatori due persone vicine alle famiglie mafiose dei Laudani e degli Ercolano, ma la contiguità tra Stella Polare e mafia emergeva già dall’assidua frequentazione e dal perseguimento d’interessi comuni tra Renzo Bissoli e Mariano Incarbone (condannato, in primo grado, per mafia, nel processo Iblis).

2) Gran parte dell’area interessata dal progetto Stella Polare risulta di proprietà di Ciancio Ci sono tre società che fanno tutte riferimento a Mario Ciancio iscritte al registro delle imprese dal 96 al 2001(società Palma Rossa s.r.l., Azienda Agricola S. Giuseppe la Rena s.r.l. e Spiaggia di Sole s.r.l.).

PER TUTTE QUESTE COSE, IL PUA E’ MAFIA!

La telefonata intercorsa tra il Sindaco di Catania Enzo Bianco e Mario Ciancio proprio sull’approvazione del Pua, lascia poco spazio alle interpretazioni. Bianco ci tiene a far sapere a Ciancio che ha mantenuto la promessa, che se il Pua è stato approvato è anche merito suo ed immediatamente va a riscuotere ricordando all’Editore che il giorno dopo aprirà la campagna elettorale. Ciancio lo rassicura e gli dice che ha già fatto predisporre il servizio sulla sua emittente. Mi sembra tutto chiaro e senza giustificazioni… se poi questa telefonata avrà risvolti penali sarà la magistratura a deciderlo, ma ai cittadini basta sapere che Bianco ha favorito gli interessi di Ciancio ed i suoi, invece che quelli della città, per pretenderne le DIMISSIONI.
Tutto questo dimostra la fondatezza della nostra battaglia: il Pua non è un piano urbanistico d’interesse pubblico, ma una lottizzazione che accondiscende ad interessi privati. Siamo convinti che gli esposti presentati dal Comitato No Pua hanno contribuito a fare luce sulla vicenda. Infine se Ciancio sarà rinviato a giudizio il Comitato chiederà di costituirsi Parte Civile.”


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