ROMANZO COMUNALE: DUE “DIPENDENTI-COIMPUTATI” NELLA SOCIETA’ APPALTATRICE DEL COMUNE DI CATANIA. L’ENNESIMA CASO SFORTUNATO?


Pubblicato il 09 Agosto 2016

DOPO ALFIO VECCHIO è IL MOMENTO DI ORAZIO BUDA!

LA COMMISSIONE ANTIMAFIA -NAZIONALE E REGIONALE-  PENSA DI POTER CONTINUARE A “DORMIRE”?

di iena al servizio della Reazione MARCO BENANTI

“Del delitto p. e  p. dagli artt. 110-629 81 cpv c.p. 7 legge 203/91 per avere, agendo in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso in tempi diversi, mediante minaccia anche implicita derivante dall’appartenenza del Buda Orazio al gruppo mafioso retto da Privitera Orazio, costretto Fargione Vincenzo e suo figlio Fargione Antonio Rudolf inteso Nino, titolari del VILLAGGIO  TURISTICO INTERNAZIONALE- CHUCARACHA, sito in questo Viale Kennedy nr 47, ad affidare ad essi indagati, in particolare alla ditta intestata al Vecchio, i servizi di sicurezza per la discoteca ubicata all’interno del citato complesso turistico. Con l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 12.07.1991 nr. 203, per aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa c.d. “Cappello” ed in particolare al gruppo facente capo a Privitera Orazio, in Catania, da giugno 2011 ad ottobre 2012.”

“Del delitto p. e p. dagli artt. 110 56-629 81 cpv c.p. 7 legge 203/91 per avere, agendo in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante minaccia anche implicita derivante dalla loro appartenenza al sodalizio m afioso facente capo a Privitera Orazio, compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Guerrisi Lino, presidente di associazione sportiva, ad affidare i servizi di sicurezza per il ristorante-discoteca gestito dalla predetta associazione alla ditta del Vecchio, non riuscendo nel loro intento per cause indipendenti dalla loro volontà. Con l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 12.07.1991 nr 203, per aver commesso il fatto avvelandosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà derivanti dall’appartenenza all’associazione mafiosa c.d. “Cappello” ed in particolare al gruppo facente capo a Privitera Orazio.

In Catania e Scordia, da maggio 2011 a giugno 2011.”

“del delitto p.e p. dagli artt. 110 cp., 12 quinquies  co. I legge 356 del 7 agosto 1992 perché, agendo in corcorso tra loro, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione antimafia, attribuivano fittizziamente al Vecchio la titolarità esclusiva della ditta ind.le denominata Catania  Soft Air di Vecchio Alfio, esercente il commercio di articoli sportivi e per tempo libero ed altri servizi per le imprese non altrove classificati, Partita Iva 04907020871, con sede a Catania viale Moncada nr. 10, che si occupava dei servizi di vigilanza e security all’interno del villaggio turistico la Cucaracha, ditta di cui era in realtà socio occulto Buda Orazio.

Con l’aggravante di cui all’art 7 Legge 12.07.1991 nr. 203.

In Catania dal maggio 2011.”

Queste sono le tre imputazioni, nel processo cosiddetto “Prato Verde”, in corso a Catania, nei confronti di Orazio Buda e di Alfio Vecchio. 

Il  secondo –secondo quanto riportato da Livesicilia- è un dipendente della società, la “Caffè Napoleon”, che gestisce spiagge comunali e parcheggi alla Playa. Il 28 luglio e il 24 luglio su “La Sicilia” era stato presentato come responsabile o gestore della stessa ditta.

“Meridionews” stamane scrive che Orazio Buda è un dipendente della stessa ditta.  Orazio Buda nel processo “Prato Verde” è imputato anche di associazione mafiosa.

Il comune di Catania è veramente sfortunato: i due sono coimputati nello stesso processo, un processo di mafia. E’ vero che l’ordinanza di custodia cautelare è stata annullata dal Riesame, ma il dibattimento è in corso, con accuse gravi. Ora, qual è il piano di discussione di questa vicenda? Quello legale, delle forme della legge riguarda altri organi non noi: ci auguriamo –e magari lo sarà- che sia tutto a posto.

Ma il piano politico? E’ tutto normale anche da questo punto di vista?

 

Questo è un comunicato della Dia dello scorso 4 maggio:

“è in corso da parte di personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, diretta dal 1° Dir. P.S. dr. Renato Panvino, l’esecuzione di un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, riguardante beni mobili ed immobili, aziende e disponibilità finanziarie a vario titolo riconducibili a BUDA Orazio di anni 52, giunto a conclusione dell’iter processuale avviato in seguito alla proposta di applicazione di misura di prevenzione a firma del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA.

BUDA Orazio era stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, ed eseguita sempre dalla D.I.A. di Catania, nell’ambito dell’Operazione “Prato Verde”, poiché gravemente indiziato dei reati di estorsione, trasferimento fraudolento di valori ed associazione a delinquere di stampo mafioso, in particolare di partecipare, unitamente ad altre persone, al pericoloso clan mafioso catanese “Cappello” e, nello specifico, al gruppo dei “Carateddi”, capeggiato dal noto boss PRIVITERA Orazio inteso Pilu Russu , attualmente detenuto in regime di 41 bis.

Nonostante il parziale annullamento dell’Ordinanza di custodia cautelare che lo aveva colpito, BUDA Orazio è stato successivamente rinviato a giudizio dal GUP di Catania, che ha accolto la richiesta della Procura Distrettuale etnea.

Alla luce di quanto è emerso dal lavoro svolto dagli investigatori, il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, ha valutato BUDA Orazio come “soggetto attualmente pericoloso perché mai dissociatosi dal gruppo di appartenenza” ritenendo che “il BUDA abbia fatto parte e continui a far parte, quanto meno in termini di vicinanza, contiguità e affidabilità criminale, del clan mafioso Cappello”, e gli ha, quindi, irrogato la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Catania per la durata di anni 2 e mesi 6.

Gli approfonditi e complessi accertamenti patrimoniali svolti dagli investigatori – compendiati nella proposta di applicazione della misura di prevenzione a firma del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio FERLA – hanno consentito di far emergere come BUDA Orazio abbia artificiosamente intestato una serie di attività commerciali a soggetti apparentemente a lui estranei, al solo fine di eludere eventuali investigazioni sul suo conto, che avrebbero inevitabilmente condotto ad una misura patrimoniale nei suoi confronti (trattandosi di un soggetto già in precedenza sottoposto a misure di prevenzione) come in effetti avvenuto nel novembre 2014, quando lo stesso è stato colpito da un decreto di sequestro dei beni, a conferma delle risultanze investigative rassegnate all’A.G. E’ stata, inoltre, riconosciuta la notevole sproporzione tra le fonti dichiarate e i beni direttamente o indirettamente posseduti.

Il provvedimento di confisca, eseguito oggi dalla D.I.A. di Catania, ha colpito non solo i beni direttamente intestati a BUDA Orazio ed ai suoi familiari conviventi, ma anche a tre prestanome, nel dettaglio: due immobili siti in Catania rispettivamente in via Castagnola e in corso IV Novembre, un terreno in Catania, contrada Torre Allegra, mezzi ad uso aziendale e privato, diversi rapporti bancari e quattro aziende operanti nei settori della commercializzazione di mobili, della rivendita di armi per il “soft-air” e, infine, della gestione di bar e chioschi.

Tra i beni confiscati vi è anche il chiosco della storica villa Pacini di Catania la cui attività, durante il periodo in cui è rimasta sottoposta a sequestro, è stata chiusa a causa delle difficoltà finanziarie segnalate dall’amministratore giudiziario. Il valore dei beni confiscati a BUDA Orazio è stato complessivamente stimato in euro 600.000,00.”

Ieri, il consigliere comunale Ludovico Balsamo aveva scritto sulla sua bacheca facebook:

“stamattina ho appreso in commissione che nonostante l’incredibile ritardo con cui sono state consegnate le spiagge libere ai cittadini catanesi,il comune di Catania ha dovuto contribuire alle spese dell’azienda per noleggiare circa 18 bagni chimici.
Le strutture sono state inaugurate infatti a dispetto del capitolato d’appalto prive di spogliatoi e con 3 bagni chimici a spese del Comune.
Alla fine insomma oltre alla beffa di aver consegnato i solarium ad agosto i cittadini catanesi ricevono anche il danno derivante da spese che non avrebbero dovuto sostenere…
La direzione ci ha anche confermato di aver ricevuto una nota dalla prefettura che li invita ad accertare le presunte infiltrazioni mafiose all’interno del personale della ditta , nel cui caso, a prendere immediati provvedimenti. 
Il colmo sarebbe ritrovarsi tra qualche giorno le spiagge e i solarium posti sotto sequestro…
Altro che disAmministrazione come la definisce il mio amico Manlio Messina…”

Un altro episodio poco fortunato?

Insomma, visto quel che è accaduto e quel che accade l’assessore alla legalità Rosario D’Agata pensa di non dovere spiegare più di qualcosa?

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

1 min

Per la prima volta l’Ebat Ciala Catania, Ente bilaterale agricolo territoriale, parteciperà, con un proprio stand dedicato, a Frutech, il principale evento fieristico del Mediterraneo dedicato alla transizione Agroecologica e alle nuove frontiere del settore Ortoagricolo. L’Expò, in programma dal 28 al 30 novembre, presso l’esclusivo polo fieristico SiciliaFiera, a Misterbianco, vedrà la presenza di tutti i più importanti […]

2 min

Giunge alla terza edizione il Premio Letterario Giornalistico “Nadia Toffa”, in memoria della conduttrice televisiva e giornalista de “Le Iene” prematuramente scomparsa nel 2019. Ideato dall’associazione “Archetipa” presieduta da Antonietta Greco con l’obiettivo di promuovere la creatività in ambito letterario e giornalistico, il Premio rappresenta anche un’occasione di confronto sulla condizione della donna nello scenario contemporaneo, tra […]

2 min

MEDITERRANEAN FRUIT&VEGETABLE EXPO Dal domani 28 novembre al 30 novembre 2024, nel polo fieristico SiciliaFiera, a Misterbianco, corso Carlo Marx, con ingresso da via Franchetti, si terrà ‘Frutech’, il grande evento fieristico del Mediterraneo al tema dell’agricoltura e alle innovazioni tecnologiche che negli anni hanno migliorato ed evoluto le aziende agricole e di settore. L’obiettivo […]