Romanzo Comunale, il car sharing serve ai privati a fare soldi e i fondi comunitari per lo stesso progetto vengono perduti: solo propaganda!


Pubblicato il 14 Giugno 2016

di iena non condivisa marco benanti

Come avevamo previsto l’avvio del servizio di car sharing a Catania è stato salutato con grande giubilo dal cerchio magico(tragico) bianchista e dai sorrisi a quattro “ganasce” del Podestà.

Ovviamente, quasi nessuno si è posto le domande necessarie, visto che si tratta di un servizio dato in concessione ai privati: cioè il Comune non c’entra niente e si limita a fare le “polpette” della propaganda alle grandi ditte specializzate nella vendita di automobili e benzine, che nelle “città di Bengodi” hanno avuto la possibilità, gratuita, di esporre i loro marchi a favore di telecamera o di fottografia, come si usa dire adesso.

Abbiamo anche scritto che il servizio è certamente utile, ma, in assenza di una applicazione di strategia di riduzione dell’uso dell’autoveicolo a favore del trasporto pubblico  e di favorire i mezzi a ridotta emissione, l’unico impatto sulla mobilità cittadina sarà come al solito quello mediatico, quello cioè che interessa al piccolo circo che ruota intorno a Palazzo degli Elefanti.

Agli entusiasti, poniamo alcune domande ammesso che in questa città “manganellata” ogni giorno da una mortificante propaganda, ci sia ancora qualcuno rimasto con la mente libera per darsi risposte, che non siano di facciata o peggio ancora accomodanti.

1)Che fine ha fatto il finanziamento comunitario di un progetto analogo che l’amministrazione Stancanelli aveva ottenuto e già a suo tempo cantierabile, a valere sui fondi europei (a proposito tali finanziamenti? Quei fondi vengono utilizzati in questo progetto o invece, come risulta a noi, sono andati perduti?

2) Quali saranno le entrate a favore del Comune di questa concessione ai privati del car sharing o gli incassi andranno solo ai gestori del servizio? Quanti sanno che il precedente progetto di Giacomo Guglielmo e Santi Cascone quantificava in circa 1,5 milioni di euro all’anno gli incassi per il Comune di Catania? Perchè a stablire le tariffe, peraltro salate, sono solo i privati e il Comune non ha nessuna voce in capitolo?

3) E’ vero, si o no, che i veicoli utilizzati sono tutti benzina o diesel, e dunque altamente inquinanti, mentre non c’è nessuno a trazione elettrica o almeno ibrida? A conti fatti quanti veicoli in meno circoleranno sulle strade, visto che in realtà si tratta della sostituzione di veicoli privati con quelli di car sharing senza diminuzione significativa di inquinamento da traffico?

Una bolla mediatica e propagandistica, dunque come al solito con grandi ritorni solo per le  casse delle aziende automobilistiche e senza effettivi ritorni per il miglioramento del traffico cittadino, se non si adottano  con urgenza le tre seguenti azioni prioritarie previste nel PGTU, che noi con pazienza abbiamo letto:

-Realizzazione delle nuove linee BRT, per dare un bus ad ogni catanese ogni dieci minuti, ad una distanza di 300 metri da ogni casa/ destinazione e garantire maggiori viaggi e km vettura ad AMT;

-Utilizzare e aumentare la fruibilità come terminal BRT dei parcheggi di scambio modale di Due obelischi, Fontanarossa, Nesima, Zia Lisa, aperti durante la nostra amministrazione;

Concludere i lavori di piazza Alcala’ -Borsellino, come da progetto esecutivo e finanziato interamente dal marzo 2013.

Il resto sono solo chiacchiere e vantaggi per i grandi marchi automobilistici!


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