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Romanzo Comunale, l’ultima allarmante nota della Corte dei Conti, Carlo Cittadino (ex revisore dei conti): “ecco cosa consiglio al sindaco…”
Pubblicato il 22 Maggio 2016
Intervento di Calogero (Carlo) Cittadino, commercialista (ex revisore dei conti del Comune di Catania), in merito all’ultima nota del 18.5.2016 della Corte dei Conti di Palermo spedita al Comune di Catania.
I debiti fuori bilancio e le conciliazioni con le relative asseverazioni dei rispettivi collegi dei revisori dei conti, con le numerose società partecipate del Comune di Catania, negli ultimi anni sono e rappresentano la spina nel fianco sempre presente dell’ufficio ragioneria del Comune di Catania. Nonostante le molteplici ricognizioni predisposte dagli assessori al bilancio che si sono succeduti, non si è mai pervenuti a fare e a stabilire un punto chiaro e contabile per fare chiarezza in un modo definitivo. Addirittura, ancora oggi, l’ufficio ragioneria non è in grado di stabilire l’entità contabile delle riconciliazioni della maggiore partecipata “Sidra SPA” e di alcune altre minori. Alla luce di questa premessa, il Giudice della Corte Dr. Di Pietro con puntualità e precisione continua ciclicamente a mettere nero su bianco, mostrando fra l’altro forti preoccupazioni sulla tenuta dei conti del Comune di Catania.
E ancora oggi assistiamo a comunicati stampa del Comune che nei prossimi giorni l’assessore Girlando, tenterà (non riesco a immaginare come farà) a fornire dati e dettagli sull’evoluzione dei debiti per dimostrare che la colpa risiede ed è sempre delle precedenti amministrazioni. Quindi, per evitare ulteriori perdite di tempo e in occasione della riunione indetta da “Catania Bene Comune” e nella successiva conferenza stampa indetta dal Comune, Vi specifico quanto segue, nella speranza di fare chiarezza.
L’origine e la causa della confusione contabile risiede nella mancata applicazione del regolamento comunale di contabilità che in materia di “debiti fuori bilancio” fra l’altro obbliga l’ufficio ragioneria dell’Ente di tenere un libro dei debiti fuori bilancio con la relativa annotazione di ogni singolo debito, della data con la sottoscrizione del ragioniere generale. Purtroppo, a Catania non è mai esistito questo libro dei debiti fuori bilancio e se a tutto questo aggiungete che l’ufficio ragioneria non si è uniformato al protocollo on line unico per tutto l’ente, ma ancora continua ad avere un proprio protocollo proprio della direzione, il caos regna sovrano. Ognuno degli addetti (assessori, ragionieri, direzioni partecipate Etc..,), non avendo contezza e certezza dei valori contabili predispone nella premura sempre elenchi aggiornati di debiti, di riconciliazioni che puntualmente trasmette alla Corte dei Conti, ma come avete potuto constatare, negli ultimi anni puntualmente la Corte dei Conti con numerose pagine, richiede chiarezza e certezza.
Il giorno successivo l’Assessore al Bilancio, con proprie dichiarazioni alla stampa tiene a precisare che le risposte sono state chiarite punto per punto alla Corte e di stare tranquilli. È così di anno in anno, stranamente e non si sa come l’importo dei debiti fuori bilancio e i debiti con le partecipate di volta in volta è mutevole con AUMENTI CONSIDEREVOLI. Il risultato e la soluzione per gli amministratori di Palazzo dei Chierici rimane solo ed esclusivamente UNA, un bel piano di riequilibrio per ben 30 lunghi anni, per la precisione un mutuo (non sottoscritto da nessun Catanese) ma sottoscritto dai soliti otto o poco più amministratori che fra l’altro alcuni di loro non pagheranno per la loro quota parte non essendo residenti a Catania.
Ma allora non c’è nessuna via di uscita ? Per forza lo spettro del default è vicino?
In questo caso i consigli si danno, poi bisogna vedere se c’è uno degli amministratori o possibilmente il Sindaco Avv. Enzo Bianco, che avranno il buon senso, prima di confrontarsi e poi di accettarli. I consigli si contano nelle dita delle mani : 1) compilazione obbligatoria e quotidiana del libro dei debiti fuori bilancio con sottoscrizione del ragioniere, previsto dal regolamento comunale ; 2) istituzione di una seria direzione ufficio partecipate , composta da almeno dieci dipendenti esperti (vedi ….. Mancuso, Cicchello, Giannetti , dipendenti serie e preparate) e relativo dirigente, attualmente sono solo in due, un dirigente e un dipendente; 3) riduzione immediata a sette società partecipate (sei le maggiori è un holding per le altre e numerose piccole società partecipate); 4)elimininazione di qualsiasi protocollo ancora manuale e attuazione per tutti gli ufficio dell’unico protocollo on line dell’ente; 5) Obbligo per le società partecipate di consegnare alla direzione partecipate comunale ogni sei mesi le riconciliazioni dei debiti e crediti sottoscritti dal consiglio di amministrazione e dal collegio dei revisori con allegati i mastrini contabili di variazioni dei dati contabili in aumento e diminuzione.
Spero che il mio contributo, non resti nel tempo e vano, ma raccolto e applicato con dignità da almeno un Assessore del Comune di Catania. Grazie, sempre pronto per un utile confronto gratuito.
Dr. Calogero (Carlo) Cittadino, commercialista e revisore dei conti.
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