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Romanzo Comunale, “MafiaValley” e il silenzio degli “innocenti-conniventi”
Pubblicato il 21 Gennaio 2016
di iena antibluff
Mentre la città affoga in un mare di illegalità, degrado, malgoverno, debiti passati e presenti, “abbuddata” nella mafia e nelle sue arroganze istituzionali frutto di consensi platealmente inquinati da interessi poco limpidi, dobbiamo registrare il silenzio di chi per dovere dovrebbe essere in prima linea per chiedere chiarezza e cambiamento visto che siamo tornati ai silenzi e agli omertosi tentativi di “ammucciare” tutto, di derubricare tutto a “una piccola macchia” o alle “strumentalizzazione che offendono l’onore della città” come incredibilmente afferma l’assessore alla Legalita(?) di questa povera città. A chi ci riferiamo quando parliamo di assenti?
Alla Magistratura che sembra avere dimenticato il codice penale? Non solo, ma anche al movimento Cittainsieme, all’associazione Libera contro le mafie, all’associazione Addio Pizzo. Non una parola da queste organizzazioni per denunciare il momento più buio del tempo moderno che la città vive: senza prospettive, cupa e rassegnata davanti alla becera propaganda di chi offende ogni giorno il buon senso dei catanesi con miserevoli rincorse alla foto del giorno, alla minchiata da dare in pasto agli allocchi catanesi che si sentono furbi e invece vengono facilmente infinocchiati dal triste“bianchismo” di ritorno. Così solo per apparire, guardarsi allo specchio di casa per sentirsi alto, bello e biondo con gli occhi azzurri.
E loro, Cittainsieme- Addiopizzo- Libera di fronte a questa irritante superbia che fanno? Tacciono purtroppo. Semplicemente non disturbano i manovratori occulti e visibili di questo fallimento civile e morale, che ogni giorno mette in scena personaggi e interpreti di un romanzo che assume contemporaneamente i contorni della farsa e del dramma.
Perchè tacere cari signori? Se esistete e siete sinceramente impegnati per i valori che dite di rappresentare battete un colpo finalmente, almeno per salvare la dignità di quello che sulla carta rappresentate. Forse non potete? Avete forse connivenze, paure o cosa altro vi frena? Non vogliamo crederci, fateci sperare che non è così e scendete in piazza per dire no a questa vergogna assoluta, rivestita di belle parole e di salotti con tappezzerie colorate, dove signore dall’accento spiccato prendono il thè e si complimentano tra loro.
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