Rosario Crocetta condannato per avere diffamato un giornalista


Pubblicato il 28 Settembre 2019

Con una sentenza destinata a fare clamore il Tribunale Penale di Catania, Giudice Monocratico Dott.ssa Consuelo Corrao, ha condannato per diffamazione aggravata il politico, ex Presidente della Regione, Rosario Crocetta, querelato dal giornalista, Gregorio Arena (solitamente sono i politici a querelare i giornalisti, in questo caso è stato il contrario).
Il dispositivo della sentenza è stato presentato oggi ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa presso lo Studio dell’Avv. Giuseppe Lipera, dall’Avv. Grazia Coco, sostituto Vicario dell’Avv. Giuseppe Lipera, presente il Dott. Arena Gregorio, all’epoca dei fatti redattore capo dell’Ufficio stampa della Regione Siciliana.
L’ex Presidente della Regione è stato condannato ad una multa di € 800,00 e ad un risarcimento dei danni che saranno liquidati in sede civile.
A titolo di provvisionale – di acconto cioè sul danno che sarà liquidato in separata sede dal Giudice Civile – il politico dovrà pagare € 20.000,00, oltre tutte le spese processuali nonché gli onorari della parte civile.
La vicenda si è sviluppata per circa sette anni dopo una trasmissione televisiva, “l’ARENA” su Rai Uno, durante la quale Crocetta, intervistato da Massimo Giletti e spalleggiato da Klaus Davi, ebbe ad accusare Gregorio Arena di essere un assenteista cronico e di percepire un lauto stipendio senza mai presentarsi a lavoro e ciò “al limite della truffa”.
Dopo un lungo tira e molla tra la Procura della Repubblica di Catania e quella di Roma sulla questione di competenza territoriale, il processo si è finalmente svolto a Catania. Durante il dibattimento è stata depositata una imponente documentazione che dimostrava esattamente il contrario: che ARENA cioè era stato costretto addirittura andare in ferie di imperio dopo avere rinunciato per tre anni alle pause previste dal contratto e che la sua retribuzione con una delibera della Giunta, per una politica di risparmi, era sta decurtata del 50% rispetto ai parametri previsti dalla Legge per i dipendenti pubblici inviati all’Estero.
“Nessun assenteismo, nessun favoritismo quindi. Solo accuse infondate destinate al clamore mediatico che hanno segnato la mia Vita e quella mia famiglia” ha commentato il Dott. Gregorio Arena.
“Siamo soddisfatti per questa sentenza che riscatta giustamente la onorabilità e la professionalità del nostro assistito”, ha dichiarato l’Avv. Grazia Coco, “ma non è ancora tutto: adesso sul nostro Studio l’onere di ottenere la piena esecuzione della sentenza e ai sensi della Legge sulla stampa la stessa risonanza mediatica di questa condanna rispetto alle accuse infamanti che l’hanno provocata”.


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