di iena politica
Il consigliere comunale e presidente della commissione consiliare permanente Urbanistica, Rosario Gelsomino, e il presidente della prima Municipalità, Salvo Romano, prendono posizione con determinazione in merito alla vicenda dei migranti che stazionano la notte lungo il Corso Sicilia. “Gli ultimi allarmanti dati -spiegano Gelsomino (nella foto in primo piano) e Romano (nella foto sotto)- parlano di 93 mila profughi provenienti dall’Africa, sbarcati sulle coste italiane dall’ottobre del 2013. Purtroppo la Sicilia e la nostra città di Catania, sono principale teatro di questa immane tragedia dell’umanità che assume ogni giorno proporzioni sempre più preoccupanti.
I livelli di emergenza legati ai rischi di sicurezza, ordine pubblico, igiene e sanità, non possono più essere sottovalutati da nessuno.
Catania, come recita lo Statuto comunale, è la città dell’accoglienza, della tolleranza, della solidarietà, della integrazione nel mondo del lavoro per i tanti stranieri che scelgono, o sono costretti a vivere a casa nostra.
Ma -ci tengono a precisare il consigliere Gelsomino e il presidente Romano- noi non possiamo più continuare a subire in silenzio e a voltarci dall’altra parte. Dobbiamo si aiutare questi uomini, queste donne, e le loro meravigliose creature, ma dobbiamo anche pensare alla nostra terra, alla nostra città e ai suoi residenti.
I silenzi imbarazzati e imbarazzanti di questa Europa di certo non ci aiutano, mentre il nostro Governo nazionale impegnato sulla riforma costituzionale deve essere più concreto, più presente e sopratutto deve alzare la voce e pretendere il sostegno e la condivisione internazionale di questa tragedia epocale”.
Gelsomino e Romano chiedono quindi ” l’adozione di nuove, straordinarie e urgenti misure da parte del ministro degli interni Angelino Alfano, la convocazione straordinaria e urgente congiunta del Consiglio comunale di Catania e del consiglio della prima Municipalità alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco, della sua Amministrazione e dei presidenti delle altre municipalità, per dibattere la drammatica tematica che rischia purtroppo di essere dimenticata ancora una volta.
Bisogna passare alle proposte concrete: una di questa potrebbe senz’altro essere l’utilizzo immediato degli immobili sequestrati alla mafia, le caserme , come ricovero temporaneo in attesa della definitiva risoluzione dell’annosa “quaestio”.”
I due chiedono infine “la creazione di una task force cittadina permanente sul problema immigrazione e povertà che preveda oltre alle istituzioni locali, anche il coinvolgimento della Curia, della Prefettura, del Questore, dei Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, delle forze sindacali, delle associazioni di volontariato impegnate sul territorio”.
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