Rosso capo di Gabinetto di Bianco: Mendace, Reticente, senza titolo e Asino


Pubblicato il 01 Ottobre 2015

in foto Rosso Massimo: Mendace e Asino.

Rosso capo di Gabinetto di Bianco : Mendace, Reticente, senza titolo, ora anche asino, in foto. Non capisce un raglio, liquida i rimborsi delle missioni per sé, in fai da te e per un consulente del sindaco, come se  fossero amministratori del Comune e non incaricati. Rosso, SCECCU! SCECCU! SCECCU!

di Ignazio De Luca

Qualcuno, che molto stimiamo, ci rimbrotta, perché a suo dire, al mattino, appena svegli, studiamo come sbertucciare la Bianco band. Noi abbiamo sempre replicato, con molto garbo, che come Pierino, questo Bianco quarto, vera calamità per la Città, una ne fa e cento ne combina.

Ormai tutti i nostri lettori, tranne le Procure Penali e della Corte dei Conti, conoscono molto bene le magne porcate, burocratiche e finanziarie, di questo quarto Bianco. Siamo nauseati da questa nauseabonda amministrazione che si spaccia campione e modello di legalità.

I preposti al controllo, dirigenti multi incarichi super pagati, non sono altro che gli zerbini di colui che diventò sindaco la prima volta, perché i maggiorenti politici dell’epoca, come Andò, lo ritenevano il meno dotato, in tutti i sensi. Ma di questa storia parleremo diffusamente nel libro che stiamo scrivendo.

Bando ai preamboli, abbiamo sgamato di Massimo Rosso, capo di gabinetto del Bianco quarto, un’altra sua specialità, dopo il mendacio, la reticenza e il senza titolo, acquisisce anche l’ “Asinitudine” accentuata. Nella determina di liquidazione OA/113 del 18 luglio 2015, con un compilatore d’eccezione, ma che ci fa il dottor Emmi li (?) si autoliquida una missione a Roma, insieme ad uno della moltitudine di consulenti, dottor Luigi Grasso, sarà parente dell’avvocato personale di Bianco (?), Giovanni Grasso, nonché componente dell’unico collegio di difesa (del Comune) sopravvissuto in tutta’ Italia.

Consulente Luigi Grasso individuato da Bianco per stanare contributi Europei e seppellire Catania con un diluvio di conferenze stampa per fondi che magari arriveranno nel 2022.

Missione a Roma niente di meno convocata dall’ANCI, ” per discutere (chiacchiere perciò) di Pon Metro” si legge nella dichiarazione per il rimborso delle spese sostenute dei due trasfertisti. Un mistero cosa potrà capirne Rosso mendace, di fondi europei se per fare la O usa la monetine da un centesimo, ma forse il 19 avrà avuto un impegno privato per costringerlo al pernottamento? Pernottamento che non avrebbe potuto usufruire ? Corte dei Conti buongiorno, noi non ci stuferemo di scrivere dei danni erariali di questa amministrazione, autentica calamità per la Città.

Nelle dichiarazioni di rimborso dei trasfertisti, si legge che si chiede il rimborso ai sensi del “Decreto del Ministero dell’Interno del quattro agosto 2011” La citazione di questo decreto nel Ministero che per quasi due anni vide al suo vertice, l’attuale sindaco, per rimborsare le spese della missione a incaricati ci sta come i cavoli a colazione col cappuccino.

Trascriviamo interamente  l’articolo 1 del Decreto in questione a beneficio dei lettori : “Le disposizioni del presente decreto si applicano agli amministratori degli enti locali, di’ cui all’art.77, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che, in ragione del proprio mandato, si rechino fuori dal capoluogo del comune ove ha sede l’ente presso cui svolgono le funzioni pubbliche. 2. Agli amministratori di cui al comma 1 spetta il rimborso delle spese di’ viaggio e di soggiorno effettivamente sostenute e documentate, in misura comunque non superiore a quanto previsto dal presente decreto”. Appresso trascriveremo la misura del rimborso.

Chiaramente, ogni persona di media competenza, ma non è il caso di Rosso mendace, riuscirebbe agevolmente a comprendere che il dlgs. Min.Interno, del 4/8/2011, si applica esclusivamente agli amministratori degli enti locali,non certo ai dirigenti esterni, né ai consulenti del sindaco.

Ma non è finita. I due trasfertisti si sono recati a Roma separatamente; il mendace Rosso partiva da Catania il 19 luglio per rientrare il 20, mentre il dottor Grasso partiva il 20 luglio per rientrare alle 19.25 dello stesso giorno.

Le diverse modalità di rientro sono indicative della gigantesca scorrettezza di questo capo di gabinetto di Bianco. Non può usare risorse pubbliche per i suoi cazzi privati, lui non può pernottare a Roma e addebitare al Comune la spesa. Non si spiegherebbe infatti come l’unico che avrebbe titolo e competenza per andare alla riunione ANCI, rientri lo stesso giorno e chi come Rosso non ha titolo e competenza si fa una gita a Roma coi soldi dei Catanesi, applicandosi per i rimborsi un decreto inappropriato.

E non è finita! Trascriviamo di seguito gli articoli 2 e 3 del dlgs Min. interni 2011:                                            “In occasione di missioni istituzionali svolte fuori dal capoluogo del comune ove ha sede l’ente di appartenenza, agli amministratori degli enti locali spetta il rimborso delle spese di viaggio entro i limiti stabiliti dal contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente del computo Regioni – autonomie locali. ( art.2)

“In occasione di missioni istituzionali di cui all’art. 2, agli amministratori degli enti locali spetta il rimborso delle spese di soggiorno in misura non superiore ai seguenti importi: a) euro 184,00 per giorno di missione fuori sede con pernottamento; b) euro 160,00 per missioni fuori sede che non superino 18 ore e che prevedano un pernottamento; c) euro 52,00 per missioni fuori sede di durata non inferiore a 6 ore;d) euro 28,00 per missioni di durata inferiore a 6 ore, in luoghi distanti almeno 60 Km dalla sede di appartenenza. 2. La durata della missione comprende i tempi occorrenti per il viaggio. 3. Il criterio della distanza chilometrica indicato al comma 1, lettera d), e’ derogato in presenza di apposita dichiarazione dell’amministratore locale con la quale si attesta l’avvenuta consumazione di un pasto. In tal caso la misura massima del rimborso e’ pari ad euro 58. 4. Le misure fissate ai sensi del comma 1 non sono cumulabili. 5. La liquidazione del rimborso delle spese di cui all’art. 2 e al presente articolo e’ effettuata dal dirigente competente, su richiesta dell’amministratore, corredata della documentazione delle spese di viaggio e di soggiorno effettivamente sostenute e di una dichiarazione sulla durata e le finalita’ della missione. 6. Qualora dalla documentazione di cui al comma 5 risulti un importo inferiore a quello derivante dall’applicazione dell’art. 2 e del presente articolo, le spese liquidate sono quelle effettivamente sostenute e documentate. “(articolo3).

Vi produciamo in foto il dettaglio delle spese chieste e rimborsate( con un decreto che non c’entra nulla e perciò stesso con danno erariale evidente) da entrambi i trasfertisti, definendo impeccabile quello del dottor Grasso e criminale quello di Rosso mendace.IMG_6594

Ebbene per quanto riguarda il dottor Grasso la misura del rimborso per trasporto e pasto è largamente congrua al decreto e veritiera, senza trucco e inganno, 30 euro dall’aeroporto alla sede ANCI a/R ci sembrano anche stretti. Lo stesso per un pasto 34.50 euro, parco e modesto.

Naturalmente la nota di rimborso del mendace Rosso, che spende e spande soldi della collettività, con strafottente disinvoltura, ha altre connotazioni.IMG_6595

Pernottamento ( non necessario, docet dottor Grasso) euro 93.50.

Trasporto euro 80,00.

Pasti euro 50.50.

Sommano euro 224,00.

Ai lettori segnaliamo la lettera a dell’articolo 3 del dlgs Min.interni : “a) euro 184,00 per giorno di missione fuori sede con pernottamento”;

Orbene è acclarato che questo mendace non riesce nemmeno a far di conto perché sfora la diaria, cui non avrebbe manco diritto perché non amministratore, di 40 euro tondi, tondi. Ma siccome Rosso mendace mischia le carte e ci alza e la paternese Segretaria, invece di controllare, come suo dovere istituzionale, i dirigenti che fanno le marachelle di craxiana memoria, pensa solo a incassare le sue indennità, ci si ritrova con un Conto Consuntivo 2014 con un passivo incrementato di quasi 150 milioni di euro rispetto al Consuntivo 2013. Bravo Bianco, Applausi. Applusi. Applausi. Applausi. Applausi.

Per quanto sopra Bianco capo di gabinetto del sindaco Bianco, mendace, reticente e senza titolo d’ora innanzi nelle foto di copertina non lo raffigureremo più solo col naso di Pinocchio, ma anche con le orecchie d’asino, in quanto Rosso è anche SCECCU, per erronea applicazione di normativa. SCECCU.SCECCU. SCECCU. SCECCU.


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