Rullano i tamburi, suonano le trombe: dopo quattro giorni Stancanelli spiega la “giornata palermitana” con auto blu e autista!

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E che spiegazioni!

di Iena Grossa, Marco Benanti (Direttore Responsabile di “Ienesicule”)

Quale onore! In merito alla questione della strasferta palermitana del sindaco di Catania, all’unisono, “lasiciliaweb” e il sindaco Raffaele Stancanelli “ci rispondono” online. Ed è un florilegio di parole, di mezze ammissioni con l’intermezzo di qualche insulto. Gratuito…

Ma partiamo dall’articolo pubblicato su “lasiciliaweb”. C’è scritto che “il nostro sito ha pubblicato la notizia che circolava on line sulla presenza nei giorni scorsi a Palermo del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, a bordo di un’auto blu guidata da un autista del Comune, benché si ipotizzasse che il primo cittadino non fosse nel capoluogo siciliano per impegni istituzionali.” Prima cosa: dov’è citata la fonte dell’informazione? “Ienesicule” è una testata giornalistica.

E ora il bello (o il brutto?): ” ‘lasiciliaweb’ –continua il post- ha riferito le conseguenti polemiche nate sul web e l’ironia degli internauti sempre più stanchi per i privilegi della ‘casta’. Ma con il passare delle ore, mentre si accumulavano i commenti da parte dei nostri lettori, sono sorti dubbi e contestazioni sui termini della vicenda. Di fronte alle rimostranze dell’ufficio stampa dell’amministrazione comunale (in quel momento impossibilitato a fornire una replica, come da nostra sollecitazione) e al conseguente rischio di azioni legali, abbiamo messo in ‘stand by’ l’argomento per poterlo verificare e approfondire, in modo da evitare strumentalizzazioni di qualsiasi genere.” Insomma, un paio di colpi di telefono dell’Ufficio stampa del comune sono bastati per “stoppare” il tutto. E noi? Che l’abbiamo scritto? Una telefonatina a noi, no?

Ma andiamo avanti: “nessun desiderio di censura, dunque. In questo sito – i fatti e la nostra storia sono lì a testimoniarlo – chiunque si esprime liberamente, purché in modo civile. Solo la volontà di essere sicuri dell’attendibilità di quello che viene pubblicato. Dalla nostra successiva indagine sono saltate fuori due cose: una comunicazione formale della Questura di Catania che dispone ‘un’intensificazione dei servizi di vigilanza e tutela nei confronti del sindaco di Catania’, a partire dal 31 maggio 2012 (e questa è una notizia, subito ripresa dalle agenzie), e la versione di Stancanelli sulla vicenda.” Avete capito? Stancanelli sarebbe in pericolo: naturalmente poi conta la sua versione. Chi ha scritto la notizia non viene interpellato. Strano modo di fare giornalismo.

Riportati a voi lettori di “ienesicule” alcuni passaggi dell’articolo oggi ripubblicato dai colleghi de “lasiciliaweb”, ecco poi il florilegio del primo cittadino, una campionaria di eleganza e di contenuti in “stile british alla regalbutese”. Solo un dettaglio: ma la replica (come dire) arriva il lunedì pomeriggio: l’articolo nostro, il primo, è stato messo online venerdì sera, dopo tutte le opportune verifiche del caso. Niente male: un leggerissimo ritardo. Perché? Perché fino a stamattina nostre fonti confermavano che il sindaco era andato a Palermo per la riunione di partito del Pdl, ripresa anche dalla stampa il giorno dopo.

Comunque ecco la replica del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, scritta (ma a noi non recapitata, la replica si manda a “La Sicilia” non ai diretti interessati, altro singolare modo di fare giornalismo, diciamo “alla catanese”): “non replico mai alle falsità e alle delazioni gratuite soprattutto quando provengono da organi d’informazione creati al solo scopo di intossicare la vita pubblica cittadina. Il grande rispetto che invece nutro per questo sito mi induce a intervenire per ribadire quanto è noto e risaputo, circa il mio rispetto per le istituzioni e la massima trasparenza con cui interpreto anche questo mio ruolo di sindaco di Catania”. Insomma, “ienesicule” sarebbe nato “al solo scopo di intossicare la vita pubblica cittadina”. Niente male, sindaco, davvero niente male

Vediamo ancora: “govedì pomeriggio – prosegue Stancanelli – mi sono recato a Palermo per alcuni incontri istituzionali con la solita auto di servizio che sono obbligato a utilizzare, assieme alla tutela che mi è stata attribuita per motivi di sicurezza: dapprima ho visto il presidente della Regione con cui ho concordato i provvedimenti successivi al decreto di finanziamento di otto milioni di euro per il completamento delle fognature di San Giorgio stabilendo, altresì, per il giorno successivo un incontro per informare i cittadini di quella zona che da anni attendono questa importante opera pubblica”.

E ancora: “successivamente, a palazzo dei Normanni, ho incontrato il presidente dell’Ars per avere assicurazione sui fondi per il Teatro Stabile di Catania, come mi ero impegnato a fare con gli artisti e le maestranze della prestigiosa istituzione culturale cittadina (ma i comunicati stampa dei due eventi dove sono? ndr). Nel tardo pomeriggio, infine, ho partecipato, insieme a tanti altri esponenti politici e amministratori, sempre nella sede del Parlamento regionale, a una riunione politica in vista delle prossime scadenze elettorali con le inevitabili ripercussioni che queste possono avere per i cittadini”. Insomma, alla riunione di partito (l’Ars quel giorno era chiusa come dettoci da più di un deputato da noi contattato. In burocratese le attività istituzionali erano sospese), cioè attività private non pubbliche sindaco-avvocato- c’è andato.

Ma di questo non pare dovere dare spiegazioni il sindaco. Almeno a noi, per adesso. Ai lettori, ricordiamo comunque, come giusto la mattina di giovedì scorso, il sindaco ha presentato, qui a Catania, il master plan del nuovo corso dei Martiri. Un impegno che si è prolungato a lungo. Molto a lungo, fino tarda mattinata. Poi, secondo la versione del sindaco, lui sarebbe andato (di gran corsa, deduciamo a questo punto) a Palermo ad incontrare il presidente della Regione (e suo caro amico, aggiungiamo noi) Raffaele Lombardo. Ma perché non incontrarlo all’Esa di Catania, sede della Presidenza della Regione Siciliana, facendo risparmiare un po’ di spese ai contribuenti e dando il buon esempio di gestione della cosa pubblica all’insegna del risparmio?

Altro dato: l’autista del comune, rimasto in servizio, fino a tarda sera, come sarà pagato? Con lo straordinario, forse? Quelle ore passate per la riunione politica (attività privata non pubblica!) chi le ha pagate?

Ma non è finita. Il sindaco afferma infine che “da questi dati di fatto, agevolmente riscontrabili, di un’intensa mezza giornata spesa nel capoluogo dell’isola nell’interesse della città, si è tentato di costruire una mistificatoria azione informativa per danneggiare la mia azione che non teme confronti quanto a rigore e serietà, certificata anche dalla mia decisione come capo dell’amministrazione comunale di Catania di eliminare tutte le auto blu e rimuovere tutti i piccoli e grandi sperperi di risorse pubbliche di cui in passato si è fatto abbondante ricorso nella nostra città. In conclusione, credo che i fatti nella loro solarità non meritino ulteriori parole: è ovvio, però, che non si può sempre sottostare all’arbitrio delle calunniose interpretazioni di chi agisce al solo scopo di denigrare le istituzioni e le persone che le rappresentano”. Finale da “Libro Cuore” con annesso velato tono minaccioso: sindaco, non siamo camerieri, noi di “ienesicule”.

Manca un “pezzo” della sua giornata “Pro Catania” in quel di Palermo: la cena con familiari, come dettoci dal suo addetto stampa che prima ha contattato il suo autista comunale che era con lei a Palermo e poi ci ha ricontattati per confermarci che lei era a Palermo per cenare con sua figlia dopo aver avuto una riunione politica. Parlano i tabulati e i testimoni, numerosi, che hanno ascoltato le diverse conversazioni! Anche quelle ragioni istituzionali? Caro Sindaco, ci permettiamo di darle un consiglio: dialoghi o si coordini meglio con il suo addetto stampa.

Anche quella cena era per il “bene di Catania”? Il Comune pagherà l’autista per lo straordinario di alcune ore, anche per la cena familiare? E ribadiamo che in ogni caso, prima della cena di famiglia, lei ha preso parte ad un incontro politico: le riunioni di partito sono attività private non pubbliche. Questo è incontrovertibile. Facciamo queste domande solo ed esclusivamente per diritto di critica, per ragioni di interesse pubblico, nel senso del rapporto fra chi governa e chi è governato, che ha diritto a conoscere -anche nel dettaglio- come si svolge l’attività pubblica e come sono impegnate le relative risorse.

Ps: facciamo notare ai lettori (lo possono agevolmente fare loro stessi leggendo l’articolo ripubblicato da “lasiciliaweb”) che i primi commenti sono tutti a favore del sindaco e contro di noi. C’è anche chi dice di avere “pregato Gesù”. Insomma, atmosfere degne d’altri tempi: ricordate il Minculpop? O la Pravda?

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Redazione Iene Siciliane

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